Parlamento Ue chiede di congelare fondi recovery fund per Polonia

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I principali gruppi politici del Parlamento europeo hanno scritto congiuntamente alla Commissione Ue chiedendo di congelare i miliardi di euro destinati alla ripresa della Polonia fino a quando Varsavia non rispetterà lo Stato di diritto e il primato delle leggi Ue

Tramite lettera il Partito popolare europeo di centrodestra, i Socialisti di centrosinistra, i liberali di Renew Europe, i Verdi e la Sinistra unitaria europea hanno affermato che non è possibile avere fiducia che il governo nazionalista polacco rispetti i doveri legati alla distribuzione dei fondi Ue.

I cinque gruppi rappresentano oltre i tre quarti dei deputati del Parlamento europeo. Gli unici gruppi a non aver firmato sono stati l’estrema destra e il blocco populista.

“Chiediamo che la Commissione, in qualità di custode dei trattati, si astenga dall’approvare il piano di ripresa polacco fino a quando tutte le condizioni relative alle Direttive di ripresa e resilienza non verranno soddisfatte”, si legge nella lettera.

Da quando nel 2015 il partito euroscettico PiS è salito al potere, Varsavia è entrata in contrasto con il blocco in merito alle modifiche che ha introdotto nel sistema legale, che secondo le istituzioni Ue violano l’indipendenza dei tribunali.

La Commissione ha intentato una causa nei confronti della Polonia, sostenuta dalle sentenze dei tribunali europei, ma la Corte costituzionale polacca, dominata totalmente da incaricati del partito al potere, ha deciso che il diritto polacco ha il primato sul quello europeo. I funzionari del blocco hanno affermato che tale sentenza mina le basi legali della Ue.

In gioco ci sono 23,9 miliardi di euro di sovvenzioni e 12,1 miliardi di prestiti a basso costo del recovery fund di Bruxelles, che Varsavia potrebbe ricevere per ricostruire l’economia in seguito alla pandemia di Covid-19.