Bellanova:”Un errore aver considerato Reddito di Cittadinanza e Quota 100 totem indiscutibili”

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Nemmeno Natale tranquillo per il governo, ministra Bellanova. Il suo collega Fioramonti lascia. L`inizio di una slavina che può travolgere tutto o immagina un rimpasto lampo e si riparte?
«Non so cosa deciderà Conte ma non credo proprio sia tempo di rimpasti».

Nella sua lettera d`addio Fioramonti accusa il governo di aver avuto poco coraggio e soprattutto di non investire nella scuola. Accuse che sottoscriverebbe anche lei?
«Di certo, ancora una volta si dimostra che aver considerato Reddito di Cittadinanza e Quota 100 totem indiscutibili, ingessando risorse preziosissime che invece potevano essere indirizzate più proficuamente su precise priorità del Paese, dal lavoro all`innovazione alla ricerca ai lavori usuranti, non è stato un bene. Noi lo abbiamo detto in tempi non sospetti. Fioramonti se ne è accorto adesso».

Vi siete lasciati il giorno della Vigilia con un dl Milleproroghe che rinvia su tutti i nodi chiave. A cominciare dalla questione revoca concessioni autostradali. Conte al Messaggero ha parlato di “norme di trasparenza, non per colpire Atlantia”, De Micheli annuncia una decisione finale per gennaio. Quale?
«La verità? Non ne ho idea, aspetto di leggere il testo definitivo del Milleproroghe in Gazzetta ufficiale». Si fanno ipotesi le più diverse… «Ultima quella di una eventuale nazionalizzazione, come se questa fosse la panacea per tutti i mali mentre è evidente che il problema non sono le formule ma la chiarezza delle soluzioni da adottare. Per questo non era il Milleproroghe la via maestra. Le nostre proposte arriveranno in Aula. Con una premessa: il populismo normativo è lontanissimo dal nostro modo di intendere l`azione del governo».

Rinviata anche la soluzione del caso prescrizione. Italia Viva era pronta a votate il ddl di Fi per il rinvio, il Pd non ha voluto. È troppo tardi adesso per intervenire?
«La nostra posizione è netta. Sottoscrivo una per una le lucide parole di Lucia Annibali. Un processo senza fine è la fine della giustizia, il che significa azzerare totalmente il dettato costituzionale. Il giustizialismo è la tomba del giusto processo».

M5S l`ha accusata di aver finanziato un suo collaboratore con i fondi per la xylella. Ci spiega come sono andate le cose?
«Non il Movimento 5Stelle ma solo una sua senatrice. Lo dico senza giri di parole: è immorale, pur di strappare 5 minuti di attenzione, aver consegnato al tritacarne mediatico la vita di persone specchiate che hanno solo la colpa di essere miei collaboratori. Obiettivo del Piano è la rigenerazione dell`olivicoltura salentina e pugliese, le risorse sono indirizzate esclusivamente a questo. Ascolto e condivisione ne hanno scandito tutti i passaggi: convocazione delle organizzazioni, illustrazione, richiesta di eventuali proposte. Il 23 dicembre, dopo due settimane dall`ultimo incontro, una sola associazione ha inviato una bozza di proposta. Ma basta leggere con attenzione piuttosto che esercitarsi nel linciaggio mediatico: la misura destinata ai Gruppi di azione locale, sollecitata proprio dalle associazioni e presente già nella bozza definita dall`ex Ministro Centinaio, è gestita dalla Regione Puglia. Che deciderà procedure d`accesso, entità degli aiuti, soggetti beneficiari, erogazione del contributo. Come vede Teresa Bellanova coinvolge, decide ma non finanzia proprio nessuno».

È difficile governare insieme in questo clima? Lei crede davvero che una coalizione così frantumata possa andare avanti ancora per molto?
«E`difficile, certo, ma è la scommessa a cui siamo chiamati tutti. Per questo non ci stancheremo mai di ripetere: pari dignità tra tutte le forze che compongono la maggioranza».

Un`ultima domanda ministra. Conte aveva preannunciato per la ripresa un “ritiro” con tutti i ministri per fare squadra e preparare la fase due. Se si farà lei andrà e, soprattutto, le sembra un`iniziativa utile?
«Il confronto nel merito delle questioni è vitale. Più che parlare di “ritiri” una tantum penso a incontri di maggioranza calendarizzati per tempo dove si compongano i punti di vista e se ne avvantaggi la qualità della sintesi e delle proposte. Il viatico migliore per un governo che vuole avere davanti a sé il tempo necessario ad incidere proficuamente sulla vita del Paese».