Berlusconi: «Opporsi ai vaccini non è libertà. All’Italia serve massima coesione»

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Sono preoccupato dal fatto che il Paese si stia dividendo nella più assurda delle polemiche, quella sui vaccini

È del tutto illogico dare una caratura ideologica o politica ad una questione che è prettamente scientifica. Non parlo solo del green pass, che è una misura di buon senso alla quale noi siamo assolutamente favorevoli così com’è, ma che – come ogni strumento – naturalmente può essere discusso e migliorabile come legittimamente chiedono i nostri alleati.
Parlo proprio del fatto che – se la grande maggioranza degli italiani è fortunatamente consapevole della necessità e dell’importanza del vaccino, non solo come mezzo di protezione individuale, ma come strumento per tutelare la collettività e il diritto degli altri a non essere contagiati – esiste però una minoranza non irrilevante e molto rumorosa che contesta tutto questo.

Cattiva informazione, pseudo-scienza, paure irrazionali fomentate dalla babele di messaggi veicolati dai social, voglia di strumentalizzazione politica ma anche – dobbiamo riconoscerlo – la comunicazione confusa e contraddittoria di parte del mondo scientifico attratto dalla ribalta televisiva, hanno creato una miscela pericolosa.
La cosa che più mi rattrista – avendo dedicato tutta la mia vita a battaglie di libertà – sono le parole di chi fa dell’opposizione ai vaccini e al green pass, ma anche all’obbligo delle mascherine e del distanziamento, una questione di libertà. Come se quella di non vaccinarsi, di non adottare elementari cautele, fosse una scelta che non ha conseguenze sugli altri. Come se non esistesse, fra i diritti tipicamente liberali, quello all’integrità della persona.
Silvio Berlusconi