Buone nuove. Pian piano, il Decreto sicurezza di Salvini va in pezzi da solo

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eri l’ennesimo duro colpo. Il Tar del Veneto ha infatti sentenziato che l’aberrante norma che voleva togliere a tantissime persone il diritto alla protezione umanitaria ed all’accoglienza non può essere retroattiva. E lo ha fatto restituendola ad Ashi, ragazzo nigeriano che, l’anno scorso, si era visto sbattere fuori dal centro d’accoglienza nonostante avesse ricevuto la protezione umanitaria prima dell’entrata in vigore del decreto sicurezza. Ma Ashi non c’è stato. Ha fatto ricorso. Ed ha vinto.

La vittoria è però di tutti. Di noi, che riconosciamo la mostruosità del Decreto sicurezza. E della gente a cui è stata fatta violenza attraverso quel decreto. Ma la sconfitta, invece, è di un uomo soltanto. Che, ironia della sorte, se l’è vista infierire non dalla politica.

Ma di un giovane rifugiato nigeriano.

Leonardo Cecchi