#Cingolani: “La direttiva europea sulla plastica è assurda”

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La direttiva europea sulla plastica monouso (sup, single use plastic), le cui linee guida sono state approvate ieri dalla Commissione Ue, “è una direttiva assurda

Per la quale va bene solo la plastica che si ricicla. Questo a noi non può andar bene”. Lo ha spiegato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. “L’Europa ha dato una definizione di plastica stranissima, solo quella riciclabile. Tutte le altre, anche se sono biodegradabili o sono additivate di qualcosa, non vanno bene”. “Ma nello stesso tempo – ha detto ancora Cingolani – la Ue sta finanziando grandi progetti europei per sviluppare plastiche biodegradabili. Anche a livello continentale ci sono segnali contrastanti, che vanno chiariti.

La nostra comunità scientifica ha una leadership a livello mondiale sullo sviluppo di materiali biodegradabili, ma in questo momento non sono utilizzabili dall’industria, perché c’è una direttiva europea nuova e assurda”. “Sul Dl semplificazioni abbiamo trovato un punto di equilibrio che migliore di così a mio parere non poteva essere. Stante l’impianto dello Stato, credo che più di così non si potesse fare”. “È chiaro che l’ultima parola spetta al Parlamento – ha aggiunto il ministro – ma è stata fatta un’operazione di sintesi con tutte le forze politiche per trovare una quadratura. Sarei sorpreso se a questo punto ci fossero grossi ostacoli”.

“Al 2030 dovremo vedere quanta energia rinnovabile produciamo e quanta energia consumiamo. La differenza, se non ci sarà altro, ce la darà il Gas metano. Non è ideologico, dobbiamo solo vedere i numeri”. “Speriamo di essere abbastanza bravi da installare 8 gigawatt all’anno per i prossimi 9 anni, ma al momento ne installiamo 0,8 all’anno, ha spiegato il ministro. In questo periodo, il gas metano è l’unico stabilizzatore delle reti che abbiamo, a parte la crescita degli accumulatori (la produzione costante di energia con il gas copre i cali di produzione di eolico e fotovoltaico, n.D.R). In certi settori, il fatto di togliere il carbone e mettere il metano ci fa già ridurre la Co2, è un frutto da cogliere subito. Il primo salto da Carbone a Gas ci dà una mano. Il problema è non tardare troppo”. “La risposta finale sul gas la potremo dare solo quando avremo i numeri a terra – ha concluso Cingolani -. Il primo numero è quanta energia rinnovabile saremo in grado di installare nei prossimi 9 anni.

Arriviamo al 70% di rinnovabili al 2030 come promesso, i famosi 70 gigawatt? secondo, nel giorno in cui sapremo quanta rinnovabile abbiamo messo a terra, dovremo misurare qul è il tiraggio di energia elettrica. Oggi abbiamo circa 300 terawattora. Assumiamo che possano diventare 330-340 nel 2030. Dovremo vedere quanta energia rinnovabile produciamo e quanta energia consumiamo. La differenza, se non ci sarà altro, ce la darà il gas metano”. Ex Ilva: “Dobbiamo aspettare la sentenza del Consiglio di Stato” Il Ministro intervenendo a un webinar di Pwc Italia sulla “rivoluzione verde”, ha parlato anche di Ex-Ilva il giorno dopo la sentenza di condanna ai vertici Riva. “Ho fatto un piano per togliere il carbone all’altoforno, elettrificarlo e passare subito al gas per abbattere la Co2 del 30%, sperando di essere velocissimi sull’ulteriore passaggio all’idrogeno”.