Da Raffaello a Rubens, a Palazzo Barberini 50 capolavori della Galleria Borghese

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Dal 29 marzo al 30 giugno

Due collezioni straordinarie, due gioielli del barocco romano, due figure cruciali della vita politica e culturale della Roma del Seicento. Il gusto e la passione per le arti di Scipione Borghese e Maffeo Barberini oggi si incontrano grazie a una operazione inedita che vede 50 capolavori della Galleria Borghese traslocare temporaneamente a Palazzo Barberini.

È qui che il pubblico fino al 30 giugno potrà continuare ad ammirare i capolavori normalmente esposti al primo piano della Galleria Borghese, al momento interessata dai lavori in corso per il rinnovamento e la tutela del patrimonio finanziati con i fondi del Pnrr.

Così, invece di adagiare le opere in un magazzino in attesa del ripristino degli spazi, le due istituzioni culturali hanno dato concretezza ‘geografica’ alla rete museale italiana.

LE OPERE

La necessità di rendere più efficienti e accessibili gli spazi espositivi diventa virtù al servizio dei visitatori, che nell’ala sud del piano nobile di Palazzo Barberini, sede delle Gallerie nazionali di arte antica, potranno vivere in diretta un dialogo imperdibile tra le due collezioni. La visita varrebbe anche solo per vedere una accanto all’altra la Dama col liocorno, proveniente dalla Galleria Borghese, e la Fornarina, di casa nelle stanze Barberini, i due capolavori di Raffaello. Le due donne ora sono insieme, vicine, unite dal mistero della loro identità e dal tratto magistrale del pittore che le eseguì a distanza di 15 anni.

Tra le opere trasportate da una sede all’altra, anche il Ritratto d’uomo di Antonello da Messina, la Madonna col Bambino di Giovanni Bellini, la Madonna con Bambino, san Giovannino e angeli di Sandro Botticelli, Susanna e i vecchioni di Peter Paul Rubens, l’Amor Sacro Amor Profano di Tiziano e la Predica del Battista di Paolo Veronese.