Una premessa: sul ddl Zan non esistono posizioni illegittime o ininfluenti
Il legislatore, al di là dell’appartenenza politica, ha il dovere di considerare con la massima serenità e apertura tutte le posizioni fin qui emerse, i dubbi, le perplessità manifestati dai diversi soggetti, a cominciare dalla Chiesa cattolica titolata, come ogni soggetto pubblico, a esprimere la propria posizione.
Trovo solo irrituale chiedere al governo di prendere posizione. È un grave errore. La maggioranza di unità nazionale contiene al suo interno posizioni diverse, in qualche caso molto distanti fra loro, e cercare una forzatura sul governo significa esporre a seri rischi la continuità dell’azione di Draghi.
Come su ogni materia sensibile, che interroga la coscienza dei singoli parlamentari, non possono esistere posizioni precostituite dei singoli partiti. Si vada in Parlamento e si voti: ogni parlamentare risponderà alla propria coscienza e agli elettori. È la via maestra per sciogliere i non pochi nodi aggrovigliati di questo provvedimento.