ECCO COME IL SALARIO MINIMO PUÒ ELIMINARE LO SFRUTTAMENTO

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L’articolo 36 della Costituzione, definisce la possibilità per ogni lavoratore di rivolgersi al giudice del lavoro lamentando l’inadeguatezza del salario e chiedendo di stabilire, con sentenza, un livello più alto e il pagamento degli arretrati.
Dunque si può dire che, concettualmente, un salario minimo legale in Italia già esiste, ma può essere preteso e quantificato come diritto certo solo attraverso l’opera del giudice
Il lavoratore che percepisca, poniamo, 4 euro di salario orario non può ottenere dall’Ispettorato del lavoro che esso, attraverso un procedimento di ingiunzione (detto “diffida accertativa”) recuperi la differenza rispetto a un valore superiore (ad esempio 12 euro). E non può, appunto, perché non esiste, prima della pronunzia di un giudice, un suo credito retributivo differenziale certo e quantificato, di cui vi è necessità per poter emettere una “diffida accertativa”.
La lotta al sotto-salario potrebbe essere condotta in via amministrativa e non più solo in via giudiziaria.
Non occorrerebbe più ai lavoratori intentare una causa in Tribunale, ma basterebbe loro rivolgersi a degli uffici specializzati nel recupero. Sorgerebbero allora come funghi distaccamenti sindacali, enti di patronato, sportelli di associazioni di vario tipo, uffici di “avvocati di strada” pronti a tutelare il lavoratore dal sotto-salario e ad accompagnarlo all’Ispettorato del lavoro (dove operano anche nuclei di Carabinieri) perché questo recuperi rapidamente e senza spese le differenze retributive