Serie A, si gioca finché non c’è un focolaio in squadra

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Toccherà agli esperti del Cts esprimersi in ultima battuta sul nuovo regolamento che il mondo dello sport professionistico, dal basket al calcio al volley, ha concordato con il governo nel vertice di ieri 11 gennaio.

L’obiettivo della bozza, anticipata dalla Gazzetta dello Sport, è di evitare come già accaduto che siano le Asl a intervenire per fermare le singole partite, soprattutto con criteri non omogenei tra province diverse. Nel nuovo regolamento sarebbe quindi prevista la «quarantena soft», già applicata quando è ripartita la serie A dopo il primo lockdown, secondo cui i contatti stretti con un caso positivo di Covid-19 possa comunque allenarsi e giocare.

La novità stavolta è sulla soglia di positivi da non superare perché una squadra possa scendere in campo: in un gruppo non dovranno esserci più del 35 per cento degli atleti positivi. Nel caso del calcio, per esempio, una squadra con 33-34 calciatori in rosa potrà disputare le partite fino a quando non avrà superato il limite di 11 casi di positività. Altrimenti la partita dovrà essere rinviata