Entro la fine del 2021 la BCE dovrebbe acquistare titoli del debito italiano per 159 miliardi

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Principalmente tramite due programmi: il Pandemic Emergency Purchase Program (PEPP) e il Public Sector Purchase Program (PSPP)

BCE e altre istituzioni europee dovrebbero quindi detenere debito pubblico per circa il 43% del Pil, quasi il doppio che nel 2019 e pari al 27,7% del debito italiano. Di conseguenza, si sono ridotti sia l’ammontare del debito detenuto dai mercati finanziari, sia i tassi di rendimento richiesti dagli investitori.
Gli acquisti di titoli italiani vanno inquadrati nel contesto di quelli complessivi effettuati dalla BCE nei vari paesi dell’area euro: tra gennaio e settembre 2021, la BCE ha acquistato titoli per 834 miliardi, prevalentemente di debito sovrano.
Da notare che gli acquisti di titoli condotti con il PEPP da inizio 2020 a favore dell’Italia sono più elevati rispetto al valore coerente con la quota del nostro paese nel capitale della BCE, ovvero la cosiddetta capital key.
Attualmente è previsto che i nuovi acquisti del PEPP proseguano almeno fino a marzo 2022, anche se la scadenza potrebbe essere prolungata riducendo gradualmente il ritmo degli acquisti. In ogni caso, le decisioni sui programmi dipenderanno dall’andamento dell’inflazione rispetto all’obiettivo della BCE.