ERGASTOLO OSTATIVO, LA CORTE EUROPEA OFFENDE GLI EROI ITALIANI UCCISI DALLA MAFIA

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La decisione di riformare la legge italiana sull’ergastolo ostativo è un’offesa a tutti i nostri eroi caduti per mano della mafia. La sentenza emanata oggi dalla Corte Europea per i Diritti Umani mina la certezza della pena nel nostro Paese, una pena adeguata a chi si è macchiato di reati gravissimi contro lo Stato, le sue Istituzioni, i suoi cittadini.
L’ergastolo ostativo non è un’ingiustizia e non è inevitabile: il nostro codice penale consente ai mafiosi la possibilità di collaborare con la giustizia, e di farlo seriamente, scegliendo di pentirsi. Ricordo ancora le parole pronunciate dalla vedova di Vito Schifani, uno degli agenti della scorta del giudice Giovanni Falcone: “Io vi perdono, però vi dovete mettere in ginocchio”.
Non ci sono attenuanti per chi è responsabile di reati di mafia. La mafia non è criminalità comune. È un cancro che vuole uccidere lo Stato sostituendosi ad esso, annientandone le libertà individuali, la democrazia e i diritti costituzionali. Una “montagna di merda” che mira a diventare istituzione, con le armi della paura e del silenzio.
È evidente che in Europa non vi è la stessa consapevolezza del fenomeno mafioso che c’è in Italia. La storia del nostro Paese è tristemente costellata di martiri ed eroi che in nome di una società giusta si sono immolati contro la mafia, a costo della propria vita. Donne e uomini la cui memoria ancora oggi invoca giustizia. Ma per combattere la mafia abbiamo bisogno di uno Stato forte e determinato, che sia in grado di adoperare tutti i mezzi leciti possibili per estirpare il silenzio mafioso. Lo strumento dell’ergastolo ostativo deve essere fra questi.