Essere un “capo” non è facile

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Non lo è mai, qualunque sia il contesto nel quale ci si ritrova ad esserlo. L’onore e il prestigio di un tale riconoscimento sono grandi, chiaro, ma ancor più grandi sono spesso gli oneri da sostenere. Ci sono impegni da mantenere, risorse da coordinare e valorizzare, problemi da risolvere e soluzioni da trovare, obiettivi e risultati da raggiungere. E ci sono scelte da compiere, decisioni da assumere. Il momento della decisione è sempre divisivo: alcuni approveranno la scelta del ‘capo’, altri si ritroveranno insoddisfatti, per non dire “traditi”. Che si vinca o che si perda, è sempre al capo che vengono attribuite tutte le responsabilità. Si diventa parafulmini, scudi umani in difesa dei valori in cui si crede e delle persone che li portano avanti. Se le cose funzionano, può capitare di ricevere apprezzamenti e riconoscimenti di merito (pochi). Ma se qualcosa va storto, piovono insulti, accuse di tradimento, inviti a lasciare (tanti). E per alcuni fra coloro che lo hanno eletto, il “capo” diventa un alibi dietro al quale poter nascondere le proprie, di responsabilità.

Essere un “capo” non è facile. Ed esserlo nel MoVimento 5 Stelle è ancora più difficile, perché mentre altrove si perdonano le peggiori condotte ed azioni (anzi, fanno curriculum), nel Movimento siamo condannati a dover essere perfetti. Ma come ogni capo, anche il capo politico del Movimento, Luigi Di Maio, si è trovato a dover assumere decisioni, compiere scelte, avviare progetti e seguire percorsi. A volte queste scelte hanno portato a risultati immediati e travolgenti, altre volte ci è voluto tempo per comprenderne la portata, altre volte ancora la strada intrapresa si è rivelata sbagliata. Ma solo chi non decide non commette errori.

Eppure tutte le scelte compiute fino ad oggi hanno condotto il Movimento 5 Stelle ad essere la prima forza politica dell’arco parlamentare. E se oggi il nostro Paese può aiutare chi non ce la fa grazie a strumenti importanti come il #RedditoDiCittadinanza e #Quota100, se oggi può sostenere aziende, imprese e lavoratori con incentivi e sgravi fiscali, se oggi può tagliare il numero dei parlamentari e cancellare odiosi privilegi come i vitalizi, se oggi può concretamente combattere i ladri e i responsabili di reati con lo #SpazzaCorrotti e il blocco della prescrizione, se oggi può adottare misure a contrasto del gioco d’azzardo e a favore dell’ambiente e della sua salvaguardia, se oggi ha la forza di rimettere in discussione le concessioni autostradali dei Benetton e di promuovere tante altre buone azioni per il bene dei cittadini, è perché abbiamo intrapreso un percorso condiviso che ha visto in Luigi Di Maio un protagonista e una guida.

Se oggi il Movimento è al governo del Paese e può contare su ministri, membri dell’esecutivo e parlamentari, lo dobbiamo a Beppe Grillo che ci ha messo cuore, anima, sogni, intuizione. Lo dobbiamo a Gianroberto Casaleggio e alla sua capacità di guardare oltre e inseguire l’obiettivo. E lo dobbiamo a Luigi, che con il supporto di Davide quei sogni li ha realizzati, mentre tutti dicevano che era impossibile (anche molti fra noi, inutile negarlo).
Chiunque oggi non sia in grado di riconoscere tutto questo, è in mala fede. Oppure è uno stupido.

C’è solo un luogo in cui possiamo portare avanti le battaglie che da sempre ci caratterizzano. Questo luogo si chiama Movimento 5 Stelle. Non ce ne sono altri. Fuori non c’è nulla, soltanto illusioni dietro le quali si celano ennesime sconfitte. Vogliamo combattere la povertà e la corruzione? Vogliamo ricostruire il mondo del lavoro, che sia risorsa vera e non merce di scambio da barattare con dei voti? Vogliamo punire i colpevoli e premiare i meritevoli? Vogliamo rafforzare la nostra sanità e istruzione pubblica? Vogliamo preservare l’ambiente in cui viviamo? Quante cose meravigliose vogliamo fare. Ma tutti, dal portavoce più in vista al simpatizzante più lontano, dobbiamo sapere che qualunque cosa vogliamo realizzare, qualunque progetto, sogno, proposta di buon senso, possiamo farla solo nel Movimento 5 Stelle. Fuori è il Nulla.

Siamo entrati in un sistema d’interessi, privilegi e comitati d’affari distanti anni luce dalla realtà quotidiana che vivono i cittadini. Un sistema che dal primo giorno ha tentato di annientarci, sopprimerci, farci scomparire quasi fossimo un virus mortale. Abbiamo resistito, insieme, giorno per giorno, in nome di quei diritti che da troppo tempo vengono negati. Siamo andati avanti, non senza errori, non senza sacrifici, non senza dolori. Qualche gioia è arrivata, e di quel sistema siamo riusciti a scardinare i paradigmi e le certezze, a metterne a nudo le ingiustizie, a denunciarne le ipocrisie, a marcare la differenza fra quel mondo e il mondo a misura di cittadino che vogliamo. Tutto questo anche passando da quel ‘famoso’ streaming con Bersani, tanto criticato allora ma che ha contribuito ad un cambiamento epocale nella politica italiana.

Un cambiamento che va avanti ancora oggi. Abbiamo sempre affermato con forza le nostre idee, difendendole con caparbietà, mentre altri se la ridevano e ci sbeffeggiavano, per poi scoprire che sì, avevamo ragione. Non sempre siamo riusciti a realizzare ciò che volevamo, ma non abbiamo mai mollato, sempre pronti a dare il massimo. E in tante occasioni abbiamo raggiunto obiettivi importanti.
Trovo inspiegabile come qualcuno possa aver già dimenticato tutto questo, preferendo attaccare Di Maio anziché fare autocritica sui propri errori. Da una parte ci accusano di eccessivo verticismo, dall’altra di essere troppo dipendenti dai momenti assembleari. Mettetevi d’accordo.

Al solito, si dirà: ecco Crimi che torna a difendere il “capo”. Spiace deludere i miei cari haters, ma non devo difendere nessuno. Luigi non ha bisogno di difensori: per lui parlano i fatti, le cose realizzate. E non potendolo attaccare su queste (poi ci si ritroverebbe costretti a parlarne, e non sia mai che i cittadini vengano informati una volta tanto di ciò che ha fatto il Movimento 5 Stelle!), ci si aggrappa a qualsiasi appiglio pur di screditarlo. Perfino sulle cose che non ha realizzato. Ma sfido chiunque a sostenere che avremmo potuto realizzarle con qualcun altro al posto di Luigi: col senno di poi, tutto diventa facile.

Io sto con il Movimento 5 Stelle. E ci sto sempre, non solo quando si vince e quando tutto sembra andare bene. Anzi, è soprattutto nei momenti difficili che sento di dover dare di più a questa meravigliosa e irrinunciabile comunità. Ci sarà il momento del confronto aperto e delle proposte, delle idee per migliorarci, delle nuove strade da percorrere. Ma oggi questo Movimento dobbiamo difenderlo più che mai. A qualcuno potrà non piacere, ma oltre a Crimi e a tutti i portavoce, gli attivisti, i volontari e i simpatizzanti, il Movimento oggi è anche e soprattutto Luigi Di Maio, da sempre preso a bersaglio e che ancora adesso non si tira indietro dal difenderci tutti. Forza Luigi, e forza Movimento!