Fortis: “Il boom del made in Italy è figlio di Industria 4.0 e dei giovani imprenditori”

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C’è stata una vigorosa ripresa dell’export italiano nel primo quadrimestre del 2021 (+19,8%), come ha spiegato oggi il professor Fortis, su “il Sole 24 Ore”

Una ripresa che, secondo il professore, è “il risultato di un processo di costante crescita delle nostre vendite all’estero e di rafforzamento della competitività delle imprese italiane che dura da oltre un quinquennio”

L’export, spiega Fortis, è cresciuto molto più di quello dei nostri maggiori concorrenti dell’area dell’euro in una prospettiva di lungo periodo.

Quali le ragioni della crescita? “Sono strutturali”, spiega il professore, giacché, a fronte della comparazione dei dati italiani, con quelli di Germania e Francia, “le statistiche, in definitiva, dimostrano che nei primi quattro mesi degli ultimi sei anni (dal 2016 al 2021) non solo l`export italiano è aumentato assai di più (+20,2% rispetto al primo quadrimestre 2015) di quello tedesco (+13,5%) e francese (+4,1%). Ma che le nostre esportazioni nel primo quadrimestre 2021 sono già ben oltre i livelli preCovid del primo quadrimestre 2019 (+4,2%) mentre quelle tedesche sono all’incirca uguali (+0%) e quelle francesi sono ancora molto inferiori ai livelli pre-pandemia (-7,6%)”.

Dove rinvenire le ragioni di questo cambio di passo strutturale delle nostre esportazioni? Secondo Fortis sono da ricercare in due fattori principali.

“Il primo – spiega Fortis – è costituito dalle riforme e dai provvedimenti di politica economica avviati tra il 2015 e il 2016, in particolare il superammortamento e poi il Piano Industria 4.0.

Il secondo fattore, invece, Fortis lo rinviene “nella capacità dei giovani imprenditori insediatisi al comando di molte aziende negli ultimi anni, a seguito dei passaggi generazionali, di interpretare con visione e coraggio la spinta di Industria 4.0, innovando profondamente l`organizzazione, i processi e i prodotti delle imprese”.

Insomma, riguardo a crescita, produttività e competitività, Fortis ci dice che, al netto dei luoghi comuni, i dati parlano da soli: “il valore aggiunto della manifattura italiana è cresciuto perfino di più di quello tedesco nel quinquennio pre-pandemia; la produttività del lavoro della manifattura italiana è addirittura quella aumentata di più dal 2015 in poi tra i Paesi del G7 e anche rispetto alla Spagna; mentre per l’export parlano chiaramente i dati che vedono il made in Italy nettamente primo per crescita”.

E questo è stato possibile grazie a “Industria 4.0 e giovani imprenditori”, ovvero “la ricetta del successo del nuovo made in Italy“.

Per il futuro, conclude Fortis, “la speranza è che l`intraprendenza mostrata da tante nuove leve dell`imprenditoria italiana con Industria 4.0 possa ora ripetersi con la transizione ecologica e digitale nell’ambito del Pnrr”.