Geloni: Draghi al Colle, siamo sicuri di volere un eterno stato d’eccezione?

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Mi sembrate tutti matti. Mica perché volete Draghi al Quirinale, per carità: avercene di scelte di quel livello. Non perché volete Draghi: per i motivi.

Meglio sette anni che due, scrive il direttore: giacché provare a tenerlo a palazzo Chigi dopo le elezioni è troppo rischioso, mandiamolo al Colle.

Cioè, quanto deve durare l’emergenza in Italia? O non ci ricordiamo perché Draghi è presidente del consiglio? Per il fallimento della politica, avete scritto voi mainstream. Per la vittoria di una pessima politica direi io (discorso lungo). Perché non si poteva votare, per l’emergenza sanitaria, per non rischiare di perdere i fondi europei.

No mi spiace, amici. La Costituzione non dice che si incarica di fare il governo l’italiano migliore, ammesso che Draghi lo sia e non ho ragione di metterlo in dubbio. Solo circostanze eccezionali spiegano “un governo senza formula politica”.

Che voi, secondo motivo che mi mette i brividi, vorreste prorogare previo trasferimento al Colle affinché garantisca non tanto la Costituzione, ma l’attuazione del suo programma. Un presidente garante di se stesso, già premier grazie a uno stato d’eccezione. Sarebbe il primo caso di capo dello stato designato dal suo predecessore, peraltro (e credo che Mattarella stesso inorridisca all’idea). Intanto che destra e sinistra passano i prossimi anni a misurarsi le reciproche lunghezze in elezioni che non decidono nulla.

Ma la democrazia, quando torna? Ma vi fa davvero tanto schifo la politica, amici del Foglio?

di Chiara Geloni