Gianrico Carofiglio – Una mutevole verità – Torino, Einaudi, 2014, 118 p. (194)

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Già noto ed affermato ex magistrato, lo scrittore di gialli Carofiglio in questo romanzo inventa un nuovo personaggio principale, e lo fa nel bicentenario di fondazione dell’Arma dei Carabinieri. Non a caso quindi questa volta ad indagare è un vero poliziotto, il carabiniere Pietro Fenoglio e non, come sempre nel passato delle sue storie, l’avvocato Guido Guerrieri.

Caratteristiche principali di “Una mutevole verità”, oltre l’amato ambiente barese, sono riscontrabili nelle qualità del maresciallo Fenoglio: il “dubbio” come motore vincente, un certo umorismo (per la verità poco visibile) e quella principale racchiusa in un concetto: “Un bravo giudice non deve giudicare ma solo applicare la legge senza esprimere valutazioni morali. Così deve essere un buon investigatore, deve cercare di capire ragioni ed opinioni senza interventi nella componente intima affettiva umana”.

In questa trama – peraltro prevedibile nella sua conclusione per chi ha passione ed esperienza di gialli – ben intrecciata e seguita con attenzione nei minimi particolari, l’autore precisa che i personaggi sono inventati, i luoghi sono di fantasia, ma i fatti sono realmente accaduti.

Nella sua abitazione viene tagliatala gola a Sabino Freddosio, un laido individuo con precedenti per atti di libidine e atti osceni in luogo pubblico, che presta soldi a usura. Qualcuno ha visto uscire di corsa da quel condominio un ragazzo che è subito salito su un’auto che lo aspettava, ed ha preso anche il numero di targa. Nel corso delle indagini però quell’apparenza chiara di colpevolezza si complica anche a causa del mutismo dell’interessato, Nicola, una volta rintracciato. Vengono scoperti altri altarini… viene fuori una ragazza, Maria, con un padre indebitato.

Ma il maresciallo, lo abbiamo detto, dubita delle apparenze e delle cose troppo chiare, ed allora scava, scava ed indaga soffermandosi anche sulle cose apparentemente distanti o fuori logica riuscendo infine a tracciare una serie di avvenimenti che spiegano tutte le piccole prove e gli indizi raccolti, collocando ogni cosa, ogni pezzo, come in un complicato puzzle, al suo posto.

Altre due cose importanti è bene qui precisare prima della lettura. Il maresciallo Fenoglio è un “misericordioso”, fa parte di quella rara serie di persone dal volto umano, comprensive e tolleranti; la qualcosa gli sarà di grande aiuto per capire ed identificare il colpevole. Cose tutt’altro che comuni in tutti gli investigatori finora conosciuti.

La seconda, riguarda l’uomo e lo scrittore. Gianrico Carofiglio (classe 1961) non ama essere definito “giallista”, piuttosto scrittore di storie umane, di cadute e risurrezioni, di umorismo sui paradossi degli inquirenti degli pseudo legal thriller americani, tutto per “…combattere l’imbecillità di cui siamo tutti affetti, io per primo…”.

Ex PM, Carofiglio ha scritto numerosi racconti, romanzi, saggi; i suoi libri sono quasi sempre in vetta alle classifiche dei best seller, oltre che tradotti in tutto il mondo.

Il libro è scorrevolissimo e piacevole, si legge d’un fiato.

Franco Cortese Notizie in un click