Gli italiani sono stufi dell’Europa: il 48% pronto a dire sì all’Italexit

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Mentre Giuseppe Conte e il suo staff non fanno che cantare le lodi di un’Europa magnanima e pronta a riversare sull’Italia e sugli italiani fiumi di denaro, c’è un sondaggio non troppo gradito al governo che conferma ancora una volta, ce ne fosse bisogno, la netta spaccatura tra la narrativa giallorossa e la percezione che i cittadini hanno di Bruxelles e dei suoi funzionari. Si tratta, nello specifico, della rilevazione commissionata dall’Istituto Affari Internazionali all’Università di Siena in collaborazione con la Compagnia Fondazione San Paolo. I risultati sono più che eloquenti.
Le banche non possono impedirti di fare…
Gli italiani sono stufi dell’Europa: il 48% pronto a dire sì all’Italexit

In un momento in cui i loro rappresentanti dipingono l’Europa come la panacea capace di guarire ogni male, il 48% degli italiani si dice infatti pronto a votare a favore di un’eventuale Italexit, ovvero un passo indietro dell’Italia dall’Unione sulla falsariga di quanto fatto dal Regno Unito con l’ormai famigerata Brexit. Il 44%, invece, si dice orientato a esprimersi per la permanenza nell’Ue, con la rimanente percentuale che invece non ha ancora chiaro quale opzione preferirebbe. La maggioranza dei cittadini del Bel Paese, insomma, di Bruxelles non ne può semplicemente più.

Per il 79% degli italiani, gli sforzi fatti dall’Ue per aiutare l’Italia non sono stati sufficienti durante e dopo l’emergenza sanitaria. Un sentire comune al quale fa da naturale conseguenza “la crescita della quota di chi non crede nell’integrazione europea a causa della diversità tra gli Stati membri”. D’altronde, che il peso specifico di Berlino o Parigi sia infinite volte superiore a quello di Roma è ormai chiaro anche agli occhi dei più convinti europeisti. E così la maggior parte dei cittadini ha preso una posizione chiara: fuori dall’Unione, anche se una buona fetta resta convinto della necessità di restare ancorati all’euro come moneta. L’importante, però, è non sottostare più ai diktat della Troika.

Il sondaggio risale ad aprile, quando ancora il Recovery Fund annunciato in maniera roboante da Conte non era stato messo nero su bianco in attesa di essere approvato dal Consiglio Europeo. Difficile però che la percezione degli italiani possa essere stata rivoluzionata da un piano di interventi che, nella migliore delle ipotesi, i primi frutti inizierà a darli soltanto nel 2021, e in percentuale alquanto misera. Il castello di carta sta pericolosamente vacillando. E la corda che fa capo a Bruxelles rischia di spezzarsi prima del previsto.