I vertici dell’Ucei si schierano con il Conte 2, ma la comunità ebraica è divisa

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Pubblichiamo la lettera di autorevoli membri della comunità ebraica italiana che criticano le recenti prese di posizione dell’Ucei e della sua presidente a favore del governo Conte 2

Noi sottoscritti, ebrei italiani, di antico retaggio come pure di recente immigrazione, di vario orientamento politico e culturale, in riferimento alle recenti prese di posizione dell’Ucei e della sua presidente Noemi Di Segni in merito alla crisi di governo e alla sua presente risoluzione, esprimiamo il nostro pieno dissenso.

Gli ebrei italiani sono caratterizzati da diversità di opinioni politiche e sociali, come il resto della comunità nazionale. Hanno in comune valori etici, una ricchissima tradizione di pensiero, la sensibilità di chi è stato nella storia spesso vittima di atroci persecuzioni. Ma ciò non significa affatto una posizione comune nello schieramento politico.

L’Ucei è l’organo rappresentativo di tutto l’ebraismo italiano. Deve quindi rispettare questa pluralità ed evitare di porsi sul terreno dei partiti e dei movimenti che li affiancano. Se lo fa, come è accaduto con ogni evidenza nei giorni scorsi, tradisce la sua missione istituzionale, culturale e religiosa, a grande detrimento degli ebrei italiani e peraltro ledendo i principi preziosi e basilari di laicità delle istituzioni dello Stato e di distinzione tra Stato e fedi religiose.

L’Ucei può certamente promuovere temi etici e sensibilità civili, ma, salvo in casi di gravissimo turbamento della pace civile e di reale minaccia alla pacifica convivenza della comunità nazionale o di minaccia concreta alla condizione civile degli ebrei italiani o di atti o provvedimenti di antisemitismo (incluso l’antisionismo), ha il dovere preciso di astenersi da prese di posizione sul dibattito dei partiti e sulla formazione delle maggioranze parlamentari.

Questo dovere è stato palesemente violato negli ultimi giorni, offendendo sia gli ebrei italiani sia gli altri nostri connazionali. Richiamiamo la presidente e la giunta dell’Ucei a un senso di responsabilità, nonché alla consapevolezza dei limiti della loro missione, che non sono stati rispettati in questo caso.                      fonte http://www.atlanticoquotidiano.it/