Il MoVimento 5 Stelle da sempre si batte per garantire i diritti degli utenti più vulnerabili

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Quelli che versano in condizioni di forte disagio economico e sociale, e chi, soprattutto in questa fase difficile, potrebbe trovarsi in difficoltà rispetto all’imminente liberalizzazione dei mercati dell’energia elettrica e del gas.
La nostra proposta di rinviare al 2024 il passaggio al mercato libero consentirà di mettere in campo una serie di ulteriori interventi, di informare correttamente i cittadini e nel frattempo di scongiurare le conseguenze di un aumento generalizzato dei prezzi sulle fasce più deboli della popolazione.
La Lega oggi critica la nostra scelta di rinvio, dichiarando che si tratta di “un alibi di comodo per posticipare ancora una volta la creazione dell’elenco dei fornitori”, come se le due cose fossero legate. E ci accusa di voler “allontanare la liberalizzazione del mercato” sostenendo che porterebbe “bollette meno care per famiglie e imprese”.
Peccato che soltanto lo scorso settembre 2020 la stessa Lega, con una nota di commento ai dati illustrati dal presidente dell’Arera, Stefano Besseghini, durante la Relazione annuale 2019 al Parlamento e al Governo, dichiarava: “la Relazione conferma in modo evidente che i clienti domestici che dal 2008 sono passati al mercato libero continuano a pagare l’energia elettrica molto di più di coloro che sono rimasti nel regime tutelato, mediamente del 26% in più nello scorso anno”.
La nota della Lega chiedeva al Governo di “intervenire con urgenza per impedire che 15 milioni di utenti domestici ancora rimasti nel mercato tutelato, poco di più della metà del totale, dal 1° gennaio 2022, data della fine della maggior tutela, vadano incontro all’ennesima batosta”. Per giunta citava inoltre le varie iniziative della Lega, “anche accolte, per differire il termine della fine del regime tutelato”, chiedendo ancora al Governo di “valutare un’ulteriore proroga della scadenza dei prezzi tutelati per le famiglie, prevista attualmente per il 1 gennaio 2022, poiché mancano ancora il decreto con le misure di accompagnamento alla fine dei prezzi tutelati dell’energia, quello sull’elenco dei venditori e la prevista campagna informativa”.
Insomma, ieri chiedevano la proroga e dicevano di voler difendere i cittadini più deboli e oggi cambiano idea per meri fini di propaganda e dicono che il mercato libero fa calare i prezzi.
La verità è che ad oggi, nonostante il nostro emendamento al decreto milleproroghe e una Risoluzione depositata in X Commissione Attività Produttive sul tema, non ci sono arrivate comunicazioni formali di aggiornamento del dato fornito dall’ARERA nella Relazione annuale del 2019: non c’è dunque alcun elemento nuovo per decidere di cambiare rotta rispetto alla scelta che abbiamo fatto per tutelare i consumatori.
L’Autorità ha il compito di regolare i settori dell’energia elettrica e del gas e di tutelare gli interessi di utenti e consumatori. Ad oggi, gli unici dati pubblici, che testimoniano la non convenienza del mercato libero rispetto al mercato tutelato, sono quelli della Relazione annuale riferita al 2019.
Rispettiamo i ruoli istituzionali e le recenti prese di posizione pubbliche del presidente di ARERA, ma ad oggi gli elementi di valutazione ufficiali di cui disponiamo riferiscono del rischio di un incontrollato aumento dei prezzi, segnalato dallo stesso presidente dell’Autorità durante la lettura dell’ultima relazione.
Questi ci impone di entrare nel merito della questione e di non esporre i consumatori a un rischio così elevato.
Anche alla luce della prossima attuazione del Regolamento UE sul mercato elettrico, per il Movimento 5 Stelle occorre adottare una definizione di vulnerabilità che individui a priori i clienti finali, civili vulnerabili o in condizioni di povertà energetica, al fine di garantirli rispetto a un mercato totalmente liberalizzato.
Dobbiamo anche prevedere e riservare delle condizioni specificamente dedicate a questa platea di soggetti che li mettano al riparo da oscillazioni eccessive del prezzo dell’energia elettrica, fornita da uno o più soggetti, anche, ad esempio, con il ricorso a contratti di acquisto di energia rinnovabile di lungo periodo.
Allo stato attuale, il mercato tutelato offre la sicurezza di un prezzo di riferimento per l’intera platea di clienti spesso più basso rispetto a molte offerte presenti nel mercato libero, pur non rappresentando l’unica alternativa per chi conserva ancora il diritto di accedere a tali servizi.
Per completare il discorso iniziato alla fine degli anni Novanta, a nostro avviso è importante poi creare le condizioni per facilitare ed accelerare le procedure per il cambio del fornitore, che attualmente si completano anche nell’arco di due o tre mesi, garantendo al contempo anche i venditori da eventuali condotte opportunistiche come quella del cosiddetto “turismo energetico”.