In atto la grande manovra, la grande guerra, forse l’ultima battaglia del pensiero unico

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Per affondare definitivamente la grande minaccia per l’establishment finanziario e politico: il Movimento 5 Stelle

La strategia, sottile ed intelligente, per eliminare completamente dal panorama politico, una forza fatta di gente onesta, votata dagli onesti, è farla apparire come gli altri. Promuovere l’immagine di gente arrivista, disposta a tutto per la poltrona. Un messaggio, un’immagine subliminale, promossi in ogni articolo di giornale, in ogni talk shows televisivo. Si sta attuando una promozione a tappeto del mal di pancia.

Il fine ultimo: sottrarre consenso.
Attori protagonisti, strumenti, armi da guerra, più o meno consapevoli, della strategia: i “duri e puri”, i fuoriusciti, gli espulsi dal Movimento stesso.
Stiamo assistendo ad una proliferazione incredibile degli inviti a Di Battista, Lezzi, Trenta ed altri. Mai come in questo momento il pensiero dibattistiano e lezziano ha avuto risalto, eco. Di Battista, ormai, bivacca negli studi televisivi (li ha girati praticamente tutti), Lezzi lo fa da qualche giorno.

Le interviste precedute da titoli a 9 colonne, si contano a decine.
Risulta evidente, ormai, che per molti la politica è solo pancia o mal di pancia e che nessuna visione possa essere alternativa a questa. Bene dice Conte che nel nuovo Movimento sia indispensabile, necessario, improcrastinabile legare le scelte dei rappresentanti e dei dirigenti, alla verifica di capacità e qualità personali. Chapeau Presidente.
Critico tutti i giorni l’operato di questo esecutivo; sono perfettamente conscio dei suoi limiti, degli interessi che difende e delle strategie che persegue. Sono conscio, altresì, che senza la delegazione del Movimento al suo interno, le cose sarebbero andate molto (ma molto) peggio.

E, forse, in questo momento il RdC sarebbe già stato cancellato. I nostri nemici non sono né Di Maio ed ancora meno Conte. Ciò che, nonostante i miei sforzi, non riesco a capire, è come mai Di Battista e compagnia non abbiano capito che il loro atteggiamento sta, di fatto, agevolando le mire di quei nemici che dicono di voler combattere. E poi, caro Dibba, un’altra impresa editoriale che non sia Mondadori, mai? Durezza e purezza in quel caso, non viene al tema, forse.
Giancarlo Selmi