Inps darà i nomi dei deputati che hanno preso bonus 600 euro se la Camera ne fa richiesta

0
62

La petizione del Fatto supera le 35mila firme

L’Inps è disposta a dare i nomi dei deputati che hanno chiesto e ottenuto il bonus 600 euro per le partite Iva, ma quando e se la presidenza di Montecitorio ne farà richiesta. Si cerca ancora una soluzione al caso che sta imbarazzando il Parlamento: dopo che il garante della Privacy nelle scorse ore ha dato sostanzialmente il via libera alla pubblicazione dei nomi dei parlamentari coinvolti nello scandalo, ora si cercano le modalità più corrette a livello istituzionale. E l’istituto di previdenza ora, si rivolge alla Camera e al presidente Roberto Fico. Gli uffici della Camera stanno valutando le modalità con cui eventualmente inoltrare la richiesta. Tra le ipotesi al vaglio ci sono la possibilità di un’interlocuzione diretta tra presidenza della Camera e presidenza dell’Inps, la risposta dell’Inps alle interrogazioni parlamentari presentate, un’audizione in commissione Lavoro. Intanto la petizione del Fatto quotidiano perché siano resi pubblici i nomi ha superato le 35mila firme (puoi sottoscriverla qui).
Intanto i tre deputati beneficiari del bonus (due della Lega e un esponente M5s) continuano a non autodenunciarsi e i partiti continuano a fare pressioni perché emergano i colpevoli. Il capo politico Vito Crimi, da due giorni, sta raccogliendo le autorizzazioni firmate di rinuncia alla privacy: al momento sono circa 240 quelle raccolte, ma, secondo fonti interne interpellate da ilfattoquotidiano.it, non tutti i deputati (che in totale sono 200) hanno ancora risposto all’appello. Altre ne continuano ad arrivare in queste ore mentre, contestualmente, si aggiungono le dichiarazioni di chi dichiara di non possedere una partita Iva. Se il via libera del garante potrebbe aver reso non necessarie le firme dei singoli, per il M5s rimane una delle strade concrete per arrivare a trovare il colpevole interno.

Sul fronte del Carroccio invece, a parlare oggi è stato Matteo Salvini. “Io ho dato indicazione”, ha detto ad Agorà estate, “che chiunque abbia preso o fatto richiesta del bonus venga sospeso e in caso di elezioni non ricandidato”. Quindi rivolgendosi al presidente dell’istituto di previdenza, ha aggiunto: “Tridico si deve dimettere? Io non faccio processi a nessuno e guardo a casa mia dove sono inflessibile. Domanderemo però al presidente dell’Inps come abbia fatto a non pagare il bonus a chi ne aveva bisogno per darlo invece ai parlamentari”.