Venerdì 13 dicembre, nel 57esimo giorno della protesta cilena, il gruppo musicale Inti Illimani ha cantato, dinanzi a decine di migliaia di persone radunate in Piazza Italia a Santiago, “El pueblo unido jamàa serà vencido”. “La musica è uno spazio di unità che ci chiama a pensare. Non è un momento solo di pace ma di grande intensità emotiva”, ha sottolineato Horacio Salinas, leader del gruppo costretto all’esilio nel 1973 con l’avvento di Pinochet, mentre per Horacio Durán, altro membro del gruppo, “ora dobbiamo dimostrare con il voto che la grande maggioranza dei cileni vuole un cambiamento costituzionale. Tutti noi ci chiediamo se Piñera abbia vinto perché ha vinto sul serio o perché non abbiamo votato.” Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, le forze di sicurezza cilene sono responsabili, dall’inizio della protesta, di “113 casi di tortura e maltrattamenti e di 24 casi di violenza sessuale contro donne, uomini e ragazzi adolescenti.” Il rapporto menziona anche “il numero elevato di persone con lesioni agli occhi o al viso, circa 350.”
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