ITALIA E ALBANIA, UNIONE RIFORMISTA CONTRO IL CARO-ENERGIA

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A Tirana, il governo a trazione socialista del Premier Edi Rama, con la ministra delegata Belinda Balluku, ha consentito l’azzeramento dei rincari energetici beneficiando in tal modo famiglie e piccole imprese

In Italia, il PSI di Maraio, Nencini e Bobo Craxi si sta distinguendo a livello parlamentare e politico generale per una proposta di legge con le medesime finalità di abbattimento degli oneri indiretti e di sistema gravanti sugli utenti energetici

Tra Italia e Albania si sta sviluppando un originale asse in senso riformista per disinnescare la mina dei rincari energetici in bolletta, derivati dallo shock in atto sui mercati internazionali delle materie prime e degli idrocarburi.

A Tirana, il governo a trazione socialista guidato dal Primo Ministro Edi Rama, segretario generale del PS, in accordo con la Ministra alle infrastrutture onorevole Belinda Balluku, ha varato un contributo straordinario consistente in un’apertura di credito grazie alla quale l’ente nazionale di distribuzione elettrica, in sigla Oshee, non procederà a nessun rincaro a carico di nuclei familiari e piccolo business. Una iniziativa per consolidare la ripresa economica indicata dal fondo monetario Internazionale, per l’Albania, come la più robusta dei Balcani e tra le più significative d’Europa in termini reali e sostanziali.

Analoga è l’azione intrapresa dai socialriformisti italiani appartenenti al PSI diretto dal segretario Vincenzo Maraio e rappresentato da Bobo Craxi e in Parlamento da Riccardo Nencini: da tale partito, erede della tradizione espressa dal governo Craxi negli anni ottanta del secolo scorso, è infatti venuta una incisiva proposta finalizzata a reperire le coperture finanziarie con le quali scongiurare l’inasprimento delle tariffe energetiche altrimenti gravanti su cittadini e piccoli e medi operatori economici e aziendali in particolare.

Un pressing che sta apportando i propri frutti e che sembra trovare un concreto recepimento nei provvedimenti tramite cui il governo Draghi ha avviato il cammino di temporaneo abbattimento, relativo all’esercizio annuale 2022, degli oneri impropri, indiretti e di sistema non corrispondenti ai consumi reali di energia termoelettrica da parte degli utenti finali.

Tra Italia e Albania i parallelismi di politica strategica vanno pertanto intensificandosi a conferma delle affinità esistenti in settori di comune interesse strategico come la continuità e la sostenibilità degli approvvigionamenti e delle forniture di energia.