La gente del Chiese, unita difende il fiume da attacchi prepotenti

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tratto da “L’ultima fila in alto”

Sarà Venaria reale, Torino, la sede della prima presentazione del libro opera prima di Gianluca Bordiga: “L’ultima fila in alto”. I tempi previsti inizialmente sono slittati causa la seconda ondata del Covid; date le restrizioni che non consentono una presentazione con folto pubblico, e ancor meno sarebbe possibile maneggiare direttamente il libro e porre una dedica, è stato deciso di posticiparla all’inizio della primavera. Quindi la nuova data verrà comunicata verso la fine dell’inverno. Gianluca, l’autore de “L’ultima fila in alto”, si presenta in questo modo pubblicamente in veste di scrittore. Il libro racconta suggestivamente sia gli intensi drammatici periodi che hanno condizionato la vita della famiglia del papà di Gianluca, dal 1925 fino alla fine della prima Guerra Mondiale, sia gli episodi di gioia e di strazio che si sono alternati nella famiglia dell’autore, per poi raccontare in circa metà delle oltre trecento pagine le decine di episodi suggestivi delle battaglie che centinaia di cittadini dei quattro Comuni del Lago D’Idro hanno compiuto dalla fine degli anni ’80 fino alla metà degli anni 2000 guidati dall’autore stesso, con altri tenaci attivisti, in difesa dell’amato Lago. Ne svela tanti retroscena; si comprende bene la portata antropologica delle lotte di quel movimento popolare che ha riscattato l’ambiente di quel Lago naturale di origine glaciale, costretto ad essere in sofferenza per novant’anni. Il libro arriva a raccontare anche la fase attuale, della gente dell’asta del bacino idrografico del Chiese che unita difende il fiume da un attacco prepotente che incredibilmente viene da Comuni di un diverso bacino. Gianluca ha formato la sua radicata identità territoriale proprio crescendo in riva al Lago; lui adolescente, durante l’estate osservava lo snaturamento dello specchio d’acqua tramite prelievi abnormi. Quest’opera prima, di Gianluca, aprirà anche nuovi scenari molto interessanti, gli darà modo senz’altro di approfondire aspetti rilevanti del mondo agricolo; e penso che ciò che egli potrà scrivere in un futuro prossimo, oltre questo suo primo impegno letterario, inciderà parecchio per l’approccio positivo dell’uomo alla gestione oculata dell’acqua, dell’acqua dolce. Tutt’oggi l’autore è pienamente impegnato in ruoli sociali nelle istituzioni e in formazioni sociali no-profit; il suo agire si contraddistingue ormai da decenni con continuità in questo senso. Si apre, con la pubblicazione di questo libro, un filone letterario che per la prima volta affronta e diffonde in modo romanzato, attraente, sulla base di storie vere, il tema della salvaguardia dei corsi d’acqua dolce, e del valore unitario che questa attività umanitaria può generare nell’uomo, se affrontato con la cultura della condivisione. Gianluca Bordiga, anche con le sue narrazioni, può contribuire per il bene collettivo.

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