L’accordo tra Grillo e Conte lascia più domande di quante risposte non offra

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Occorrerà verificarne il contenuto, ma poiché le posizioni erano assolutamente contrapposte

E’ già naturale ritenere che il potere sia stato diviso e che si è istituita una vera e propria diarchia tra i due contendenti e quindi si deve prendere atto che, con la scomparsa del direttorio, organo che era stato votato dagli Stati generali, è stata affossata ogni e qualsiasi ipotesi di democrazia interna, tanto diretta quanto rappresentativa.
Rimane da capire se l’accordo “sani” anche la questione politica che aveva evidenziato la contrapposizione tra Grillo e Conte, quella relativa al sostegno al Governo Draghi, e se una posizione sarà ufficialmente assunta dal Movimento, ad esempio sulla riforma della giustizia.

Senza contare che anche in tal caso, rimane tutta da provare la compattezza dei gruppi parlamentari.
Analogamente, le elezioni amministrative d’autunno già oggi richiedono decisioni immediate, chi le prenderà? Conte con i suoi, o Grillo con gli attivisti sui territori? Localmente si sono fatte alleanze, programmi, si è decisa una linea politica, delle candidature.

Che fine fanno?
Il fatto è che il vero problema non è chi gestirà il potere, ma con quale legittimazione lo farà.

Gregorio de Falco