Liguria, Bellanova: “Ponti e gallerie con ritardi gravissimi su lavori e controlli”

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autostrade
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Teresa Bellanova, viceministra alle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, oggi e domani sarà in Liguria

Bellanova, la prima emergenza della Liguria, pandemia a parte, sono le infrastrutture.

Non trova scandalosa la situazione a tre anni dal crollo del ponte Morandi?

«Drammatica evidente dimostrazione che sono avvenuti con grave ritardo gli investimenti che dovevano fare i concessionari e che anche i controlli del pubblico non sono stati adeguati. Ci vuole una svolta. Per questo va nella giusta direzione la centralità della Liguria nel PNNR. Un cambio di passo significativo e il riconoscimento al ruolo di una regione straordinaria e strategica per il nostro Paese». Solo il 25 per cento delle gallerie è stato ispezionato, le autostrade continuano a essere prigioniere dei cantieri.

Di chi è la responsabilità e cosa si può fare per cambiare passo?

«Il quadro emerso nel corso dell’audizione dei concessionari stradali in fatto di lavori nelle gallerie e cantieri è più che eloquente, confermato drammaticamente dai disagi che ogni giorno cittadini e imprese vivono. Che in Liguria sia presente il 70 per cento delle gallerie di tutta Europa non affievolisce le responsabilità ma chiama a maggior ragione in gioco tutti: chi deve garantire lavori e manutenzioni e chi è tenuto al controllo.

Le comunità hanno pieno diritto a servizi di qualità; se mancano nessun alibi è possibile. Il ritardo accumulato sull’applicazione in base alla Direttiva europea sulla messa in sicurezza delle Gallerie è grave, così come la vicenda dei ponti e dei viadotti. Bisogna intervenire con la massima urgenza; i lavori vanno fatti subito, garantendo compatibilità con i flussi turistici. Chi è chiamato a gestire deve garantire un servizio di qualità, sicuro, ed efficiente. Non a caso parlo anche di responsabilità di chi è chiamato a controllare. Se non saremo in grado di strutturare diversamente i controlli del pubblico sui beni in concessione, questa sfida ci vedrà sempre sconfitti. È il tema del controllo che rende plausibile la funzione del privato».

Questa situazione ha provocato danni alle imprese per un miliardo di euro ed una zavorra anche per i porti, legati al trasporto di gomma. «È una situazione da risolvere senza perdere tempo anche facendo ricorso, come sollecitano i rappresentanti istituzionali del territorio, alla mobilità alternativa che va potenziata. Se poi mi chiede come valuto l’ipotesi di sospensione dei pedaggi, le dico che sarà mia cura verificare se ci cono le condizioni per una ulteriore riduzione. So che ci sono iniziative, anche parlamentari, che vanno in questa direzione. Ma ribadisco: la priorità sono gli investimenti perché nel futuro la Liguria abbia alternative viarie alla sola autostrada».