Manovra, Landini: “Risposte entro novembre o sarà sciopero generale”

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Nel mese di novembre valuteremo se si aprirà un confronto e se ci saranno risposte adeguate. Poi non escludiamo tutte le iniziative necessarie per ottenere risultati

Mi auguro che non sia necessario arrivare a uno sciopero generale, sono il primo a sapere che bisogna cercare soluzioni condivise. Ma quello è uno strumento previsto dalla costituzione, da mettere in campo se è l’unico che può farci raggiungere obiettivi concreti”. Così Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, alla Stampa parla del mancato recepimento nella legge di bilancio di alcune misure richieste dai sindacati al Governo.

Riguardo alle pensioni Landini afferma: “Quota 102 riguarda 8mila persone, di questo stiamo parlando. E che se tornare alla normalità vuol dire tornare alla legge Fornero non va bene. Su 30 miliardi che compongono la manovra, per le pensioni ci sono solo 600 milioni, con cui non si fa nessuna riforma. Per noi al primo punto c’è l’istituzione di una pensione contributiva di garanzia per i giovani, che hanno un lavoro precario e frequenti vuoti contributivi: cosa non avranno mai una pensione degna di questo nome. Introdurre la flessibilità in uscita a partire dai 62 anni e prevedere il riconoscimento dei lavori gravosi”.

Per l’ex leader Fiom gli 8 miliardi previsti per il taglio delle tasse “non devono essere dispersi in mille rivoli. Noi pensiamo che vadano usati tutti per aumentare il netto in busta paga per lavoratori dipendenti e pensionati. Si può ragionare sulle forme, ma è lì che bisogna mandare un segnale, al mondo del lavoro, altro che taglio dell’Irap. Dal 2015 al 2021, sommando tutti gli incentivi dati al sistema delle imprese, si arriva a un totale di 170 miliardi. Ora tocca a salari e pensioni“.