Mesi fa quando presi la sola decisione conforme alla mia etica, ovvero lasciare un movimento

0
47
diba

Ovvero lasciare un movimento diventato parte integrante (tra l’altro la parte che conta meno) dell’establishment

Dissi che la storiella del “controllare dall’interno” fosse una minchiata propagata da chi moriva dalla voglia di continuare a fare il ministro come se la qualità della propria vita dipendesse dalla “forma” e non dalla sostanza. Dissi inoltre che sarebbe stato il governo di Confindustria.
Quando non si ha la carta intestata ministeriale davanti agli occhi la vista è migliore. Infatti in pochi mesi questo governo ha violentato la democrazia parlamentare come mai prima nel silenzio dei Presidenti di Camera e Senato, ha ossequiato Confindustria con lo stop al blocco dei licenziamenti, ha approvato una oscena legge salva-ladri che resterà un’onta sulla storia politica di chi votato sì, ha sospeso il cashback (utile o inutile era una misura della quale si è vantato il Movimento), ha approvato un decreto semplificazioni che grida vendetta e che rende la famigerata “transizione ecologica” una parola ancora più ridicola e che andrebbe bannata dai vocabolari dei politici attuali, ha condotto una campagna vaccinale con mille ipocrisie e ora, dopo aver messo in sicurezza il culo di innumerevoli malfattori italiani, si appresta ad accelerare sulle grandi opere inutili tra cui il Ponte sullo stretto. Il tutto in un Paese che cade a pezzi, con ponti che si sbriciolano, con interi territori che vanno a fuoco (per interessi immobiliari mica per auto-combustione) senza che vi siano Canadair minimamente sufficienti, con aree da bonificare che producono tumori che uccidono come non mai. E, ciliegina sulla torta, hanno svuotato il decreto dignità.

Si chiama restaurazione, sembra di essere tornati nel 1995 solo che allora vi era più indignazione! Alessandro Di Battista