MIGRANTI: DI MARIA (COISP), ‘PAURA CONTAGIO TRA AGENTI A LAMPEDUSA, NON SIAMO CARNE DA MACELLO’

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Le forze dell’ordine continuano a essere considerate carne da macello.

Con la bella stagione gli sbarchi si sono moltiplicati e con l’incremento degli approdi aumenta anche la paura del contagio.
L‘hotspot di Lampedusa che può accogliere 200 persone è quasi sempre sopra soglia con centinaia di persone ammassate. Una condizione inaccettabile in una situazione di emergenza pandemica.
A dirlo all’Adnkronos è il segretario nazionale del Coisp, Nicolò Di Maria, sottolineando come “la condizione di promiscuità tra agenti e migranti espone tutti al rischio contagio”.
Un rischio che fa crescere i timori tra gli agenti in servizio sulla più grande delle Pelagie.

‘Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato l’allarme: il Covid si diffonde in Africa a ritmo record a fronte di un numero di vaccinati che si aggira sull’1 per cento della popolazione.

“Noi siamo lì per accogliere questa gente disperata che fugge da guerre e miseria e cerchiamo di farlo nel miglior modo possibile – aggiunge -. Occorre, però, che al personale delle forze dell’ordine siano garantite le necessarie tutele sanitarie“.
“Con i maxi arrivi saltano tutte le norme anti-covid e a pagarne il prezzo, insieme ai migranti, sono le forze dell’ordine. I governi cambiano ma la situazione resta la stessa: lavoriamo senza i requisiti minimi di sicurezza”, conclude.