Nei secoli fedele

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L’arma dei Carabinieri nasce il 13 luglio del 1814.Un secolo dopo nel 1914 appare il motto nei secoli fedele

Era l’unica componente dell’Esercito prima piemontese e poi italiano che aveva la peculiarità di essere capillarmente diffusa su tutto il territorio,non solo nelle città ma anche nei villaggi a stretto contatto con la popolazione. L’arma dei carabinieri è stata partecipe di tutti i mutamenti del Paese, quale insostituibile presidio “della pubblica e privata sicurezza”e ne ha affrontato i momenti difficili,talora drammatici,seguendo un percorso fatto di fedeltà alle istituzioni e di servizio alla collettività,ispirato a valori di onestà,impegno sociale e civile,senso del dovere,disciplina e tenacia,senso di giustizia.

Questo percorso lungo più di due secoli ha fatto nascere un profondo legame tra l’Arma e il territorio,mantenendolo saldo dallo svolgimento di funzioni di rassicurazione sociale e difesa ravvicinata dei cittadini,che per questo considerano i Carabinieri un vero e proprio patrimonio della comunità in cui operano.La fedeltà è sempre stata un caratteristica dell’arma.Il suo motto araldico è “Nei secoli fedele”. Ed ancora alla fedeltà è ispirata la scelta di Sua Santità Pio XII nel 1949 di affidare l’Arma dei Carabinieri alla Celeste Patrona Maria “Virgo Fidelis”fissandone la ricorrenza al 21 novembre.

Un altro motto dell’Arma dei carabinieri è”usi obbedir tacendo e tacendo morir”.Sappiamo come questo motto sia stato sostanziato da fatti di sangue che hanno costelllato tutta la storia dell’Arma.E qui non voglio fare un lungo elenco di caduti dell’Arma e nemmeno un lungo elenco di medaglie alla memoria.Voglio solo riferirmi al comunicato del 20 luglio del Consiglio Centrale di Rappresentanza sez.Carabinieri che rappresenta un ulteriore sguardo sul deterioramento della classe politica italiana e sulla sua insulsaggine che riesce sia nella forma (il Ministro Brunetta nei saluti di esordio dimentica solo il comandante dell’Arma dei Carabinieri).che nella sostanza preconfezionando un concessione nelle procedure contrattuali.

Non voglio entrare nel merito delle “concessioni contrattuali” del Governo e del Ministro Brunetta. Credo che l’Arma meriti ben altro trattamento e probabilmente una migliore classe politica.E’ vero che il motto è “usi obbedir tacendo e tacendo morir” ma che l’asino dica al cavallo come correre mi sembra un tantino esagerato!

Il presidente di Unione Cattolica Erminio Brambilla