L’85% delle città italiane non rispetta gli standard sulla qualità dell’aria.
A dirlo è il consueto rapporto di Legambiente che, su base quinquennale, esamina i livelli di inquinamento di 97 città, confrontando le concentrazioni medie annue di polveri sottili e del biossido di azoto.
Soltanto il 15% delle città ha raggiunto nei cinque anni un voto sufficiente, e sono Sassari (voto 9), Macerata (voto 8), Enna, Campobasso, Catanzaro, Grosseto, Nuoro, Verbania e Viterbo (voto 7), L’Aquila, Aosta, Belluno, Bolzano, Gorizia e Trapani (voto 6).
La maglia nera, invece, spetta a Milano, Como, Torino, Roma, e Palermo.
La fonte principale di inquinamento, secondo lo studio di Legambiente, risiede nelle automobili. Se vogliamo davvero raggiungere la riduzione del 55% delle emissioni entro il 2030, occorrono politiche europee che prevedano un rapido abbandono dei veicoli a combustione in favore delle nuove tecnologie, già oggi credibili, e che verranno ulteriormente affinate nei prossimi anni,
Serve una svolta, e solo una visione politica coraggiosa e lungimirante può dare la sferzata decisiva.
L’Unione Europea risponderà CONCRETAMENTE a questo appello?
Tiziana Beghin