Da qui la denuncia: “Se non lavori, non hai sicurezza e oggi c’è lavoro in nero, tanto”.
Bergoglio pensa “alle vittime del lavoro che soffrono negli incidenti di lavoro; ai bambini che sono costretti a lavorare: questo è terribile. I bambini nell’età del gioco dovrebbero giocare, costretti invece a lavorare come adulti, e a quelli, poveretti, che frugano nelle discariche per cercare qualcosa di utile da barattare… Tutti questi sono fratelli e sorelle nostre e si guadagnano la vita così, non gli danno la dignità. Pensiamo a questi: succede oggi nel mondo”.
Il pensiero del Pontefice va anche “a chi è senza lavoro: quanta gente va bussare alle porte; e a quanti si sentono giustamente feriti nella loro dignità perché non trovano un lavoro. Tornano a casa, e niente. ‘Sono passato per la Caritas e porto il pane‘, ma quello che dà dignità non è portare il pane a casa, tu puoi prenderlo alla Caritas; quello che dà dignità è guadagnare il pane e se noi non diamo ai nostri uomini e donne capacità di guadagnare il pane questa è’ una ingiustizia sociale”. Da qui l’appello: “I governanti devono dare a tutti possibilità di guadagnare il pane, è unzione di dignità il lavoro. E questo è importante. Molti giovani, molti padri e molte madri vivono il dramma di non avere un lavoro che permetta loro di vivere serenamente, vivono alla giornata. E tante volte la ricerca di esso diventa così drammatica da portarli fino al punto di perdere ogni speranza e desiderio di vita”.