PD primarie in perfetta solitudine

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Primarie PD sotto tono e con un afflusso di votanti ai gazebo limitato, ben lontano dai numeri di alcuni anni fa (al tempo di Marino a Roma)

Nonostante i risultati siano già a conoscenza di tutti, rimane il problema del numero dei votanti, una autentica bufera sull’affluenza. A molti è venuto da storcere il naso dinanzi ai gazebo poco affollati in questa domenica afosa di giugno, ricordando le lunghe file degli anni che furono per partecipare al voto, ammazzando l’attesa con un sereno e vivo dibattito tra gli astanti.

Ora che la politica ha poco da trasmettere e che neppure le illusioni riescono a far presa sui cittadini, pare emergere dai partiti la voglia di autodistruggersi con scelte insensate come la nomina di candidati per lo più privi di un radicamento territoriale, o come nelle primarie farlocchie del PD con un candidato voluto solo dalla segreteria e un risultato più che scontato, in netto contrasto con altri esponenti della società civile politicamente più deboli e inseriti sicuramente a completamento della lista in questa singolare tenzone. Così a Roma Gualtieri trionfa facile senza avversari di peso, tanto al PD oggi piace solo vincere limitando anche il tempo da dedicare ad un salutare dibattito.

I cittadini privi di motivazione dissertano i gazebo e nello stesso tempo si allontanano dalla politica e non si riconoscono nelle scelte dei candidati. Per l’ex ministro Gualtieri è andata come ci si aspettava, senza bisogno del fotofinish, escludendo facilmente dalla corsa gli altri candidati, e mentre l’atteso flop dell’affluenza pare non ci sia stato, restano comunque le tante perplessità della vigilia cioè della forza del candidato che dovrà vedersela, ad ottobre, con Michetti, candidato del centrodestra nominato dalla Meloni, un illustre sconosciuto ai più e poco radicato nella cittadinanza, con Virginia Raggi, sindaco uscente, che nostante le difficoltà e la costante campagna denigratoria dei media, ha svolto un ottimo lavoro, e infine con Carlo Calenda, un ex per tutte le stagioni… Di diverso avviso le primarie PD a Bologna dove si sono affrontati due candidati di maggiore spessore e ben radicati nel territorio, Matteo Lepore espressione più marcata del PD Lettiano e Isabella Conti espressione Renziana e della società civile, primarie finite con la vittoria del candidato imposto da Enrico Letta.

Rimane anche qui il dato relativamente limitato dell’affluenza alle urne, in una città come Bologna aperta da sempre alla partecipazione.

Così dopo il flop preoccupante delle primarie PD a Torino di una settimana fa, per il bassissimo numero di votanti, gli organi di partito possono ritornare ancora sperare in una affermazione alle amministrative di ottobre. Ora sta ai singoli candidati, ai partiti, al loro impegno, alla bontà dei programmi da concretizzare in progetti utili e necessari a trazione green per la vita delle città nei prossimi vent’anni.

 

Dott. Paolo Caruso