Per i turisti lo sperone d’Italia è il promontorio incantevole che si affaccia sulle acque cristalline dell’Adriatico

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Immerso in quello scrigno di biodiversità, unico in Italia, che è la Foresta Umbra

Fermarsi sul Gargano, che siate turisti oppure no, significa rimanere sempre incantati dai paesaggi mozzafiato che solo questa terra sa regalare. A tutti, poi, è successo, percorrendo strade e sentieri, di imbattersi in vacche che pascolano allo stato brado e di pensare a quanto questa tradizione sia meravigliosa e quanto salutare sia la vita degli animali, liberi di muoversi e di nutrirsi.

Nessuno di noi si è mai soffermato a pensare che un atto che sembra così naturale e meraviglioso possa celare, invece, un sopruso fatto di minacce estorsive, persecuzioni e violenza fisica. Più di 30 anni fa, da un episodio di abigeato ha avuto inizio una delle faide più sanguinose e violente della storia di questo territorio.

A distanza di decenni, dopo decine di omicidi e casi di lupara bianca che non hanno risparmiato neppure i bambini, ancora si cerca di appropriarsi con la violenza dei terreni altrui usando gli animali come “testa d’ariete”.

Sento di dover esprimere tutta la mia stima per la vittima che – come riporta l’articolo che troverete nel primo commento – nonostante le minacce e le violenze subite, ha avuto la forza di denunciare e di non chinare il capo di fronte a quello che pare essere un modo di fare che non conosce tempo.
E un grazie alle Forze dell’Ordine, per il lavoro svolto e per il coraggio che, evidentemente, hanno saputo infondere in un uomo che negli anni ha subito troppo.

Rosa Menga