Pedofilia, Ronzulli: “Serve sforzo comune per tutelare i più piccoli”

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ronzulli
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In questi lunghi mesi di emergenza sanitaria, costretti a restare in casa

I  bambini e i ragazzi hanno aumentato le ore trascorse davanti al computer senza il controllo dei genitori. Forse mai come in quest’anno di pandemia la rete ha mostrato il suo lato oscuro in modo così dirompente. I pedofili sanno bene che internet è uno dei luoghi più facili per avvicinare bambini e adolescenti che ormai sono iper-connessi, ma soprattutto convinti di essere al sicuro tra le mura domestiche. La rete, invece, non conosce confini il che favorisce la diffusione di materiale pedopornografico, spesso autoprodotto, che alimenta una sorta di mercato nero virtuale e a buon prezzo, dal quale i pedofili possono attingere e addirittura anche guadagnare”.

Lo ha detto Licia Ronzulli, presidente della commissione parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, intervenendo a un evento promosso da Telefono azzurro in occasione della Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia. “Occupandosi di questo fenomeno – ha aggiunto – la commissione parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza ha raccolto il grido di allarme lanciato dalla polizia postale che ha evidenziato come stia addirittura emergendo una sorta di sfruttamento sessuale su commissione. Il pedofilo acquista la ‘regia’ di un abuso, guidando sul web le azioni fisiche di chi commette materialmente la violenza che molto spesso si trova in un altro Paese.

Questo rende indispensabile accordi e interventi sovrannazionali che consentano non solo il circoscritto oscuramento del materiale pedopornografico ma la chiusura delle piattaforme sulle quali circolano questi contenuti multimediali. Al contempo, una corretta educazione al web anche a livello scolastico è indispensabile affinché i minori che utilizzano internet sappiano che ci possono essere persone che vogliono far loro del male e abbiano gli strumenti per individuarle.

Pedofilia e pedopornografia sono problematiche quanto mai attuali e richiedono un impegno comune di tutti gli attori coinvolti: dai genitori, alle scuole e alle istituzioni. Occorre uno sforzo comune e un dialogo costante, perché non si può pensare al futuro se non si tutelano i più piccoli, perché saranno proprio loro gli adulti che, domani, terranno le redini del nostro Paese”.