Pilade Mazzola

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Negli anni in cui ero direttore di Radio Fossano venni invitato una sera in caser­ma ad una festa organizzata dal Club del­ la pipa. Animatore di questi incontri era il capitano Pilade Mazzola che proveniva da Roma e prestava servizio alla “Perotti”. Conobbi un ufficiale pieno di interessi che aveva pubblicato alcuni libri di lette­ratura. Diventammo subito amici e lo por­tai in radio per una rubrica da cui nacque anche un libro che intitolammo “L’ango­lo della poesia”. Pilade si distingueva da tutti per la sua eleganza e per i modi garbati con cui sa­peva presentarsi. Non ho mai incontrato una persona più distinta di lui. Una do­menica lo portai a casa per un caffè. Mia madre e mia sorella lo trovarono simpati­co e lo invitarono a pranzo la domenica successiva. Mio fratello Piero era conqui­stato dal suo stile e fu molto felice quando Anna ci annunciò che lo avrebbe sposato. Non parliamo di mia madre. Era
affascinata dalla gentilezza di Dino (come lo chiamavamo in famiglia) e dalla divisa che indossava in modo impeccabile.
Così mi ritrovai con un amico cognato che sapeva ascoltare. Con mia madre ci recavamo a casa sua a Fossano il mercole­dì per vedere “Chi l’ha visto? “su Rai Tre. Da noi a Grinzano non si vedeva ed era una ottima scusa per cenare insieme e se­guire la bravissima Donatella Raffai oggi sostituita da Federica Sciarelli. Un giorno ci fermammo in un bar di Bra per un caffè. Lui uscì per fare alcuni acquisti (una delle sue manie) ed io rima­si ad aspettarlo. Dopo due ore di attesa lo chiamai al telefono. Era rientrato a casa e si era completamente dimenticato di me. Non solo, ma quando gli dissi “sono tuo cognato” mi rispose “impossibile, non ho
cognati”. Ma non dimenticava mai le co­se importanti. Sempre pronto a darti un consiglio o un aiuto in caso di necessità. Da anni purtroppo è presente solo nei nostri ricordi.