Su pandemia e green pass

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Se c’è qualcosa che ho sempre detestato nella vita è l’essere etichettato, il far parte di una categoria

Poiché questo implica la cieca accettazione di ogni norma, regola, uso o costume ad essa riconducibile. Infatti ritengo la diatriba fra pro e no vax futile e fine a sé stessa, lasciando le certezze ai fanatici di entrambi gli schieramenti e tenendomi orgogliosamente i dubbi.

Le uniche basi solide da cui parte ogni mio ragionamento derivano da esperienza e logica, le teorie fantascientifiche le utilizzo solo quando voglio essere sarcastico e la fiducia illimitata in qualcuno o qualcosa proprio non riesco a concepirla.

Fra le poche cose di cui sono sicuro c’è l’esistenza del virus e la possibilità che fuori controllo possa creare problemi enormi, conosco molta gente che ne ha subito i sintomi ed alcuni non ce l’hanno fatta, perché autotrascurati, curati tardivamente o in maniera sbagliata. So anche che la soluzione scelta per debellare questo problema mondiale non sia efficace al 100%, in quanto non testata a sufficienza (è una lotta contro il tempo, d’altro canto) e che le cosiddette terapie alternative non hanno ottenuto la stessa visibilità per motivi che spaziano tra la tempistica, l’efficacia, la fruibilità e l’interesse economico. Ultima cosa, ma non meno importante, è il fatto che qualunque passo nell’intera esistenza umana, dal concepimento alla sepoltura, comporti un tornaconto da parte di qualcuno pronto ad approfittarne. Pochissime sono le interazioni fra più esseri viventi totalmente gratuite: rarissimi casi di amicizia, amore verso i figli e relazioni simbiotiche con animali domestici, per il resto sono i fattori economici, sociali, di prestigio o la semplice lotta contro la solitudine ed i propri demoni a determinarle.

Ciò premesso la scelta di superare questo momento storico vaccinandosi o meno comporta dei rischi, ed è proprio qui il punto focale: chi dovrebbe assumerseli? Ogni terapia o medicinale presenta controindicazioni, eventi avversi ed effetti collaterali anche gravi, basta leggere qualsiasi bugiardino per verificarlo, infatti quando andate dal medico per farvene prescrivere alla fine siete voi a prendervi la responsabilità dell’assunzione, solo che il fatto di star male supera le vostre paure e vi consente di completare la cura esattamente nelle modalità dettate dal dottore da cui siete andati volontariamente, da ammalati o presunti tali. Invece il vaccino dovreste farlo in quanto sani, a scopo preventivo, e qui nascono tutte le titubanze possibili, tutte le teorie su cospirazioni, complotti e fantomatiche lobby di antennisti inietta metalli

 Se sto bene “adesso” perché dovrei rischiare? È una domanda lecita. Allora interviene lo stato. Ma come? Può obbligarvi? No, altrimenti dovrebbe assumersi l’eventualità di effetti collaterali gravi e relativi rimborsi milionari. E quindi? Ecco la scappatoia del green pass, con in premio il ritorno ad una parvenza di normalità per chi si sottopone alla puntura e la ghettizzazione di chi pensa che questo gesto sia folle ed autodistruttivo. Chi ha ragione fra i due? Non lo so, sono solo un fabbro. Rischio la vita quasi ogni giorno a causa del mio lavoro, aggiungerne dell’altro non farebbe certo la differenza, per questo farò la mia parte. Mi fido della scienza ma non dell’uso che ne fa la gente, sedotta da denaro e potere fino alla degenerazione. Mi sono sempre ritenuto misantropo in fondo.

Vada come vada, ciascuno decida come meglio crede e se ne assuma le conseguenze senza aver nulla da recriminare. Il mondo è un postaccio pregno di vigliacchi e malfattori. Coraggio o follia, chi può dire quale sia il confine?

Bartolomeo Prinzivalli