Visite fiscali, in 6 mesi un lavoratore su 10 colto in fallo

0
67
ROME, ITALY - JUNE 12:Show business workers demonstrate in front of the INPS (National Social Security Institute) headquarters to demand that the bonuses, the Supplementary Benefits Fund and the redundancy fund be paid immediately. Precarious workers are also asking for continuity income, until the social distancing can be safely overcome, on June 12, 2020 in Rome, Italy. The whole country is returning to normality after more than two months of a nationwide lockdown meant to curb the spread of Covid-19. (Photo by Simona Granati - Corbis/Corbis via Getty Images)

Il dossier Csel per Adnkronos: assenti ingiustificati oltre 21mila dipendenti del settore privato e più di 25mila del settore pubblico

Nei primi 6 mesi del 2021, l’Inps ha effettuato 459.490 visite di controllo domiciliari e in ben 46.824 casi, circa uno su 10, i lavoratori sono incappati nell’esito meno auspicabile: “assente non giustificato/sconosciuto”. E’ quanto emerge da un dossier del Csel, Centro Studi Enti Locali, elaborato per l’Adnkronos sulla base di dati Inps e del Ministero dell’Economia delle Finanze. L’attività ispettiva Inps è volta a verificare l’effettivo stato di malattia del lavoratore dipendente e la visita, ricorda il centro studi, può essere richiesta dal datore di lavoro o disposta d’ufficio dall’Istituto di previdenza stesso.

Nello specifico, sono risultati assenti ingiustificati oltre 21mila dipendenti del settore privato e più di 25mila del settore pubblico. Nel mirino dei “controllori” sono finiti soprattutto i lavoratori del Sud (43% del totale, contro il 37% del Nord e il 20% del Centro) e le donne, che hanno rappresentato il 59% del totale dei lavori soggetti a visite fiscali.