Inflazione, Cgia: tariffe delle utenze costano 2.900 euro anno alle famiglie

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Tra il 2019 e il 2023 le bollette dell’energia elettrica sono rincarate del 108 per cento e quelle del gas del 72,1 per cento. Le altre voci tariffarie prese in esame – come le forniture dell’acqua, i servizi postali, il trasporto urbano, il trasporto ferroviario, i taxi, i rifiuti e i pedaggi autostradali, – hanno subito anch’esse degli incrementi, ma molto inferiori all’aumento del costo della vita che in questi quattro anni è stato del 16,3 per cento”. Ad affermarlo è l’Ufficio studi della Cgia.

Bolletta luce raddoppiata da pre-Covid
“Dopo la fiammata dei prezzi subita in particolare tra la fine del 2021 e la primavera del 2023, a causa della ripartenza post Covid e degli effetti provocati dalla guerra tra Russia e Ucraina, la situazione sta rientrando, anche se rispetto al periodo pre pandemico la spesa per le bollette di luce e gas ha subito una vera e propria impennata.

In valore assoluto, le tariffe monitorate in questo studio hanno un costo medio per le famiglie italiane pari a poco più di 2.900 euro all’anno, un importo che corrisponde al 12 per cento dell’intera spesa famigliare annua”, sottolinea la Cgia. Oltre il 56 per cento della spesa totale è imputabile a luce e gas.

Dai rincari +70 miliardi di extraprofitti per aziende
A causa della crisi energetica verificatasi tra la fine del 2021 e la prima parte del 2023, si stima che il rincaro dei prezzi delle materie prime abbia consentito alle maggiori società energetiche del nostro Paese di totalizzare 70 miliardi di euro di extraprofitti che, in massima parte, sono stati “prelevati” dai portafogli delle famiglie e delle imprese.

L’analisi viene fatta dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre (Venezia), secondo cui il prelievo straordinario introdotto dal Governo Draghi sulle big dell’energia nel 2022 ha garantito un gettito di 2,76 miliardi, e nel 2023 di 82 milioni di euro.