AMBIENTE. GABROVEC (SSK): A MALNISCE ALTRA POSSIBILE BOMBA ECOLOGICA

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“L’incendio dei rifiuti stoccati nel capannone di Mossa deve essere un campanello d’allarme su altre situazioni potenzialmente molto pericolose. Una tra tutte, peraltro vicino a Mossa, è rappresentata dalla montagna di rifiuti tossici abusivamente stoccata in località Malnisce nel comune di Savogna d’Isonzo/Sovodnje, a pochi passi dal centro abitato e sull’argine del fiume Vipacco/Vipava”.

A sostenerlo, in una nota, è il consigliere regionale della Slovenska skupnost Igor Gabrovec che ha portato l’annosa questione già più volte all’attenzione del Consiglio regionale e della Giunta. Il sito era stato individuato tra gli obiettivi di risanamento ambientale già nel lontano 1999. “Da allora, purtroppo, non è cambiato nulla ad eccezione dell’apposizione del nuovo telo coprente, questo anche in seguito ad un mio interessamento” continua Gabrovec. “Di questo si era potuto accertare personalmente anche il presidente della Regione Massimiliano Fedriga, affiancato da Gabrovec durante un sopralluogo già a maggio 2019, quando aveva annunciato di voler fare immediatamente le dovute verifiche al fine di trovare quanto prima una soluzione al problema”.

L’assessore regionale Fabio Scoccimarro, in risposta ad un’interrogazione di Gabrovec, aveva poco dopo confermato che il problema è all’attenzione della Direzione regionale competente. In questo senso l’esponente dell’esecutivo regionale aveva annunciato la necessità che il Comune procedesse ad una nuova quantificazione della spesa necessaria per asportare i rifiuti, al fine di consentire alla Regione di poter valutare tutte le opzioni percorribili per l’effettuazione dei lavori.

“Presumo che la questione – continua Gabrovec – si sia nuovamente arenata considerato che un piccolo Comune, qual è quello di Savogna d’Isonzo, non ha personale né risorse adeguati per affrontare problemi di tale portata e per questo deve essere necessariamente affiancato dalla Regione. In questo senso le precedenti amministrazioni comunali, a partire da quella in cui si è verificato l’accumulo, non hanno insistito abbastanza per affrontare il problema creatosi nelle immediate vicinanze delle case, della principale arteria stradale del comune e del castello di Rubbia”.

“Dopo il disastro di Mossa non possiamo far finta che il problema non esista e quindi faccio appello all’amministrazione regionale affinché dia una forte accelerata all’iter burocratico che porti alla totale rimozione dei rifiuti e conseguentemente bonifichi l’area inquinata”, conclude il consigliere della Slovenska skupnost.