Caos M5S Patuanelli minaccia le dimissioni

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Mentre imperversa la guerra tra M5S e Rousseau, tra i grillini l tensione è alle stelle anche con la squadra di governo

È finito nel mirino degli eletti meridionali il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli  che è arrivato addirittura a minacciare le dimissioni dopo la burrascosa riunione online di due sere fa con i parlamentari M5S molti dei quali hanno contestato la modifica dei criteri di ripartizione dei fondi europei per l’agricoltura lamentando la penalizzazione delle Regioni del Sud.

Secondo quanto rivelato dall’Adnkronos l’incontro è stato particolarmente partecipato: circa 60 i parlamentari collegati alla “congiunta”. Una quindicina gli interventi, quasi tutti critici. Sul piede di guerra siciliani, campani e calabresi. Qualcuno ha parlato di «scippo» ai danni del Mezzogiorno, qualcun altro ha rimarcato come il M5S sia entrato in Parlamento «grazie e soprattutto ai voti del Sud»: «La decisione andava presa in sede di conferenza StatoRegioni non doveva essere il ministro a intervenire».

Più di un grillino ha ricordato a Patuanelli: «Il Governo ottiene la fiducia dalle Camere e la fiducia si dà ma si può anche to- A Patuanelli è stato chiesto quindi di non proporre in Consiglio dei ministri la modifica dei parametri di una parte dei fondi Fesr. «Il ministro non era d’accordo ma ha preso atto della richiesta del gruppo», spiega una parlamentare del M5S Bersagliato dal fuoco “amico”, il triestino Patuanelli ha provato a difendere le sue scelte.

Parliamo di 110 milioni su 6 miliardi, senso del ragionamento del ministro dell’Agricoltura sul tavolo ci sono due proposte arrivate due blocchi di Regioni (6 da una parte e 15 dall’altra – si tratta di 19 Regioni più 2 Province autonome) bisogna trovare un punto di equilibrio.

Ma la spiegazione non è bastata a placare i malumori degli eletti grillini. E così Patuanelli ha preso il cellulare e in una chat con alcuni colleghi senatori ha paventato l’addio al Governo: prendo atto della riunione, che ovviamente mi farà fare anche una riflessione rispetto ad eventuali dimissioni. Intanto va avanti lo scomntro tra M5S e Davide Casaleggio, accusato dal deputato M5S Aldo Penna di «impadronirsi dell’elenco degli iscritti del Movimento Cinque Stelle per farne la base per un soggetto politico sotto il suo totale controllo».

Il presidente del Codacons Carlo Rienzi ha inviato una diffida all’Associazione Rousseau intimando di cedere i propri dati al M5S e ha presentato un esposto al Garante per la Privacy.