Coca Cola minaccia di sospendere tutti gli investimenti e le assunzioni programmate in Italia: colpa della plastic e sugar tax

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La Coca Cola minaccia di sospendere tutti gli investimenti e le assunzioni programmate in Italia se scatteranno la plastic e la sugar tax. Lo ha dichiarato Giangiacomo Pierini , direttore della comunicazione dell’azienda, in un’intervista all’agenzia Radiocor.

Il colosso mondiale delle bevande verrebbe colpito da entrambe le misure fiscali messe in cantiere dal governo italiano, che stando alle parole del dirigente, peserebbero per 160 milioni di euro sui bilanci di Coca Cola HBC Italia. Pierini sottolinea anche il mercato ha registrato negli ultimi 10 anni un calo di 25% del consumo di bibite gassate e le due tasse potrebbero tradursi in un ulteriore ribasso del 10%.

«Stabilimento a rischio chiusura»

«Per ora l’azienda ha bloccato 49 milioni di investimenti nel nostro Paese – previsti per il 2020 – e tutti i piani di assunzione», dice Pierini. «A rischio anche la chiusura dello stabilimento di Marcianise, in Campania, piu’ vulnerabile rispetto allo stabilimento veneto di Nogara – il piu’ grande d’Europa, sul quale sono stati recentemente investiti 30 milioni destinati alla linea asettica – e quello di Oricola, in Abruzzo, che produce solo bevande gassate in Pet».

Stop alle arance siciliane

Per il suo marchio Fanta – che sette mesi fa ha lanciato sul mercato l’aranciata con arance rosse di Sicilia a marchio Igp – l’azienda teme di dover ripiegare sull’acquisto di arance dall’estero e non piu’ dalla Sicilia.

Meno impattante sara’ l’effetto sui prodotti a marchio Lurisia – la cui acquisizione da parte della multinazionale americana e’ stata completata il 6 dicembre, con comunicazione alla Borsa di Londra – che rientrano in un segmento premium. Coca Cola possiede in Italia diversi stabilimenti: oltre a quelli in Campania e in Veneto controlla anche un impianto a Oricola, in Abruzzo, e uno per lì’imbottigliamento delle acque in Basilicata per un totale di 2.000 dipendenti.

Plastic e sugar tax: cosa sono

La tassa sugli imballaggi (o plastic tax) entrerà in vigore nel 2020 e recepisce in parte una direttiva europea : è previsto un prelievo di 45 centesimi di euro ogni chilo di plastica. Secondo il ministero dell’economia la tassa garantirà un gettito di 140 milioni nel prossimo anno e 521 in quello successivo. Per l’entrata in vigore della sugar tax c’è invece tempo fino all’ottobre 2020: 10 centesimi al litro o 25 per ogni chilo di prodotto. Per il prossimo anno l’imposta frutterà appena 58 milioni.

Utili o dannose?

Nettamente contrario alle due imposte, definite della «tasse etiche» è il mondo delle imprese: le filiere della plastica sono molto attive in Italia in Emilia (dove a fine gennaio si vota perle regionali) e in Lombardia. Uno studio di Confindustria Vicenza sostiene che già attualmente quasi il 93% della plastica usata in Italia viene recuperata e che quindi la tassa non avrebbe alcun beneficio pratico.