Conte ammonisce Renzi: “Basta o è crisi”

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“La sfida è lavorare in un clima di squadra. E’ lavorare tutti insieme. Niente patti a due, se uno ha bisogno di rimarcare ogni giorno uno spazio politico questo ci precluderà la possibilità di andare avanti”. In una intervista ad ‘Avvenire’ il premier Giuseppe Conte lancia un messaggio preciso, quasi di sfida, a Matteo Renzi e per la prima volta agita il fantasma di una crisi di governo. ”Renzi non è opposizione, chiedo correttezza”, avverte il presidente del Consiglio che aggiunge: ”Se uno ha bisogno di rimarcare ogni giorno uno spazio politico è inaccettabile” e, se poi, avviene con la logica poi con cui lo sta facendo il leader di Italia Viva, ”questo ci precluderà la possibilità di andare avanti”. Esclude l’ipotesi di andare al voto? “Andare a votare? Ma avete visto i cittadini laggiù? Ci chiedono soluzioni ai problemi. E vogliono credere in una squadra che lavora per il bene comune”, replica Conte.

Dalla pagina Facebook, arriva la replica di Renzi: “Italia Viva studia le carte, lancia proposte, trova coperture. Propone idee insomma. Questa è la prima novità da quando c’è Italia Viva: si discute di tasse e asili nido, non di mojito e alleanze. Noi non siamo contro il governo, anzi: ma noi siamo contro l’aumento delle tasse. E lo abbiamo spiegato bene”. “Molti cittadini, in tutta Italia -assicura Renzi- si stanno avvicinando a noi. C’è un entusiasmo persino sorprendente. E la Leopolda lo dimostrerà una volta di più. Cresciamo anche in Parlamento: da oggi si è unita a noi una delle senatrici più brave e competenti”.
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Il premier Conte in mattinata aveva risposto anche quindi alle accuse di Matteo Salvini che invita Conte a riferire in Parlamento sul caso Barr e chiede chiarimenti con una interrogazione parlamentare sul passato e la carriera universitaria del premier: “Salvini – dice – fa la sua attività di opposizione, mi auguro che inizi a farla su questioni finalmente concrete e non promettendo la flat tax al 15% o una manovra da cento miliardi. Dia un contributo critico, ma concreto. Faccia proposte sostenibili, credibili. Se poi invece vuole recuperare questioni vecchie e superate, vicende di quando ero bambino, se vuole dilettarsi su questo…”.

Conte a parlare di servizi segreti e parte all’attacco: “Il presidente del Consiglio non fa un uso personale dei servizi segreti, è gravissimo dirlo, è segno ancora una volta di una cultura politica priva di sensibilità istituzionale e priva del senso delle regole. Chi ha usato quel linguaggio ha rivelato la deformazione della politica che ha nella propria testa”. E ancora: ”Non stento affatto a intervenire pubblicamente. Io sono responsabile per legge dei servizi di intelligence: di fronte a una questione che monta dal punto di vista giornalistico non è che faccio interviste, vado prima al Copasir”.

“A quel Comitato mancava un componente, altrimenti avrei già chiesto di andare io ad essere ascoltato. Vi anticipo – spiega il premier – che quando chiarirò al Copasir resterete molto delusi rispetto alle fantasie che stanno circolando. È successo qualcosa di molto ordinario, di abbastanza conforme alle prassi. Subito dopo farò la conferenza stampa e vi darò tutte le soddisfazioni che volete”.