Cosa scegliere?

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Sono stato a Roma, nei giorni scorsi: finalmente ci si muove e io ho incontrato degli amici per pianificare una collaborazione in alcune scuole.

Ma andiamo con ordine: sono partito da Trieste con un Frecciarossa, che mi permetteva di non dover cambiare treno, e ho subito notato tanta attenzione al passeggero: subito mi si fornisce di qualcosa da mangiare e bere e mascherina di riserva, continui passaggi di personale per controllare che tutto andasse bene, e arrivo in orario. Purtroppo il ritorno non è andato altrettanto bene, poiché per un guasto sul tratto Firenze-Bologna tanti treni sono stati fatti fermare e così sono arrivato a casa con quasi due ore di ritardo. Anche in questo caso, l’attenzione del personale che ci ha fornito di un sacchetto con generi alimentari mi ha alleviato i disagi del viaggio; poi l’avviso che si può richiedere il parziale rimborso del biglietto, mi ha fatto quasi scordare del ritardo.

Ma… vediamo dal punto di vista matematico cosa si può dire della situazione. Ad un certo punto si sono accumulati parecchi convogli (vedevo accanto al nostro degli Italo e degli altri Frecciarossa), e ci sono delle regole sul rimborso. E magari al gestore del tragitto, una volta riparato il guasto, potrebbe risultare meglio far ripartire i treni secondo l’ordine di arrivo, o privilegiare gli ultimi arrivati, per evitare il rimborso almeno ad una parte di essi? Naturalmente non voglio insinuare nulla sull’operato del personale, che, ripeto, è stato sempre gentilissimo con me, ma magari ci sono nel mondo delle situazioni nelle quali non si rispetta l’ordine di attesa, per non far ritardare tutti di un po’ (e dover quindi rimborsare tutti), ma si privilegiano gli ultimi, in modo di aumentare il ritardo dei primi clienti, ma di diminuire il numero dei clienti con ritardo, e quindi diminuire il numero di clienti da rimborsare.

Nelle situazioni di disagio è difficile, anche per la persona più coscienziosa al mondo, decidere chi servire e chi no. Alcune volte il disagio è contenuto, ma un dilemma simile è capitato anche durante la pandemia, quando al personale sanitario arrivavano più pazienti di quelli che l’ospedale poteva contenere, e quindi si doveva scegliere chi ricoverare e chi no, e qui non si parla più di rimborsi, ma di vita o morte. E durante alcuni servizi televisivi parecchi dottori hanno rivelato di aver dovuto fare questa tremenda scelta.

La moderna tecnologia nuovamente propone questo problema: se la mia automobile, che si guida da sola, si accorge che i freni non funzionano e che inevitabilmente dovrà investire un pedone, sceglierà di investire un ragazzino o uno adulto? E tra due adulti, uno Premio Nobel e uno disoccupato (con la tecnologia moderna e il riconoscimento visivo si può sapere anche questo dato), la mia automobile terrà conto della possibilità di salvare quello più utile alla società, per sterzare a destra o sinistra? Abbiamo visto che la logica matematica o una tabella di dati ci segnalano i problemi, ma poi solo la morale ci può dare suggerimenti su come affrontare. Per il momento, buon viaggio, con le nostre ferrovie!

Giorgio Dendi