FIRENZE: Coop Forteto, on. Mugnai (FI): Anche Città Metropolitana chiede danni

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«Prima li hanno sostenuti e finanziati proprio negli anni in cui si compivano gli abusi, poi non si sono costituiti parte civile nel procedimento per quegli stessi abusi e maltrattamenti, oggi si scopre che ai condannati del Forteto per quei fatti drammatici la Città Metropolitana di Firenze non dice ‘pio’, ma chiede invece danni alla Cooperativa per ingenti somme rischiando di mandarla a gambe all’aria con ulteriore danno alle vittime»: ad attaccare è il Vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera Stefano Mugnai (Presidente della Commissione regionale d’inchiesta che nel Consiglio regionale della Toscana ha portato alla luce gli orrori perpetrati per decenni in quella comunità-setta, fatti per i quali attualmente esistono sentenze di condanna emesse in terzo grado e dunque in via definitiva).

«La Città Metropolitana ha avanzato avverso la Cooperativa Il Forteto le medesime richieste della Regione dell’agosto scorso. Ma con due differenze fondamentali. Primo: la Città Metropolitana, non essendosi mai costituita parte civile in causa nel procedimento per gli abusi sui minori affidati all’interno del Forteto, non ha maturato oggi titolo giuridico a richiedere alcunché. Secondo: dopo le nostre proteste al fianco del Commissario governativo della Cooperativa Jacopo Marzetti che illustrava come una richiesta risarcitoria milionaria avrebbe portato di fatto al fallimento della realtà produttiva, con danno ulteriore alle vittime che ancora vi lavorano – ricorda Mugnai – la Regione ha ritirato la richiesta danni, riorientandola contro chi il danno l’ha effettivamente provocato: i condannati per maltrattamenti e abusi, Rodolfo Fiesoli in testa. Non così la Città Metropolitana, a cui il Commissario Marzetti si è dunque visto costretto a rispondere nei termini di fatto e di diritto, senza nascondere uno sconcerto che a dire il vero condividiamo pienamente».

Mugnai stigmatizza anche i profili formali: «E’ vergognoso che la Città Metropolitana, dopo aver fatto scrivere da un dipendente, non abbia neppure dato seguito alla richiesta avanzata dal Commissario Marzetti di essere ricevuto, occasione con la quale sperava di risolvere la questione in via breve. Non è che l’ennesimo atto di arroganza. Non vogliamo che a pagare siano la parte sana della realtà produttiva e le vittime».