Il mese di giugno appena concluso è stato il più caldo mai registrato nel nostro pianeta

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In America del Nord la temperatura ha superato di 1,2°C la media di venti anni fa

Il 30 giugno in Canada si è battuto il record assoluto con 49,6°C a Lytton, vicino a Vancouver e anche gli stati di Washington e Oregon sono stati investiti da temperature estreme. Un preoccupante rapporto curato da alcuni collaboratori dell’iniziativa “World Weather Attribution” (WWA), rivela che questa eccezionale ondata di calore non ha niente di naturale e che senza le attività umane sarebbe stata impossibile. Il dato più allarmante è che l’aumento generale delle temperature potrebbe aiutare queste cupole di calore a generarsi più spesso, addirittura ogni 5-10 anni con un aumento di 2 gradi centigradi. Tutto il Pianeta fa i conti con il cambiamento climatico: secondo i dati di Copernicus, il programma europeo che si occupa di osservazione e monitoraggio delle condizioni della Terra, il mese di giugno è stato il secondo più caldo in assoluto anche per l’Europa (superato soltanto da quello del 2020). In Finlandia e nella Russia occidentale la media di giugno è stata la più alta di sempre e il 1° luglio nella città di al Jahra, in Kuwait, il termometro ha toccato i 53,5 gradi centigradi, al culmine di un’ondata di caldo che ha travolto tutta la penisola arabica.

Il 20 giugno la temperatura superficiale terrestre ha abbondantemente superato i 35 gradi centigradi in vaste aree della Siberia, toccando i 48 gradi vicino a Verkhojansk e i 43 a Govorovo. Il mese di luglio non ci sta portando notizie migliori. Ancora oggi, dal 6 luglio, l’Oregon è in fiamme: a causa delle temperature elevate e del vento oltre 12 mila ettari di terreno sono andati in fumo, migliaia le persone evacuate, 2mila pompieri non riescono a placare l’incendio.

Sono testimonianze sconcertanti che confermano la necessità di correre ai ripari al più presto. Non è un problema che si può procrastinare: se le cose non cambiano nel 2100 la temperatura si alzerà di almeno 3,4°C con conseguenze catastrofiche.

L’emergenza è adesso ed è reale. Se non cambiamo passo, riducendo le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, i nostri figli si dovranno preparare a vivere situazioni estreme in un mondo in cui le condizioni di vita saranno a dir poco ostili.
Il fumo denso si tinge di rosso e il sole sembra la luna su una fattoria abbandonata mentre l’incendio di Bootleg si espande vicino a Beatty, in Oregon.