L’incendio del Tmb Salario è stato doloso

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Oggi possiamo dirlo senza dubbi: quello che ha portato alla distruzione dell’impianto trattamento dei rifiuti di Ama non è stato un incidente o un corto circuito, ma il gesto criminale di qualcuno che lo ha distrutto volontariamente. E che, pochi minuti prima di farlo, ha spento le telecamere di sicurezza. Ad accertarlo sono state le indagini dei magistrati della Procura di Roma.

È la conferma che Roma è #SottoAttacco e che nella nostra città è in corso una vera e propria guerra dei rifiuti, che muove interessi opachi e presumibilmente criminali. Da tre anni vengono colpiti e distrutti beni e mezzi che appartengono a tutti i cittadini romani: voglio ricordare i furti dei mezzi Ama, l’incendio dei cassonetti stradali (oltre 350 nell’ultimo anno), l’altro incendio doloso all’impianto di Rocca Cencia (parzialmente distrutto dalle fiamme nel marzo 2019) e i roghi che recentemente hanno interessato le imprese che operano nel settore del riciclo della carta. Solo nell’ultimo mese le fiamme hanno distrutto un capannone a Pomezia e un edificio in via di Falcognana, nel Municipio IX di Roma.

Subito dopo l’incendio al Tmb Salario, sollevavamo dubbi e parlavamo di una possibile regia criminale. La fotografia che oggi fanno i magistrati parla chiaro: Roma è sotto attacco da parte di chi ha interesse a mettere in difficoltà il sistema pubblico di trattamento dei rifiuti della città.

Noi, da parte nostra, non faremo passi indietro e continueremo a denunciare ogni episodio di intimidazione. Andiamo avanti #ATestaAlta.