L’obbligo di diffusione dei defibrillatori semiautomatici e automatici è finalmente Legge

0
120
Dopo molti anni di attese e rinvii (le prime tracce di una legge che parla dell’uso di defibrillatori risalgono al lontano 2003) finalmente è stata approvata la Legge dello Stato 4 agosto 2021, n. 116 che favorisce l’utilizzazione e la progressiva diffusione dei defibrillatori semiautomatici e automatici esterni, anche chiamati DAE (sinonimo di Defibrillatore Automatico Esterno) presso le sedi delle pubbliche amministrazioni (comprese le scuole e le università) e nei porti, aeroporti nonché su molti mezzi di trasporto.

 

Perchè il defibrillatore deve essere obbligatorio? Un dispositivo in grado di salvare molte vite umane Perché questa legge è così importante? Il punto attorno al quale ruota questa Legge è la necessità di avere, sul territorio, una costante presenza di defibrillatori semiautomatici e automatici esterni (DAE) nonché di personale opportunamente formato attraverso il corso per l’uso del defibrillatore.

Il defibrillatore semiautomatico e automatico esterno (DAE) può essere infatti considerato un salvavita in quanto è l’unico strumento in grado di rianimare tempestivamente ed in modo efficace persone colpite da arresto cardiaco. Le statistiche dell’anno 2020 dicono infatti che gli arresti cardiaci in Italia hanno registrato un incremento pari al 60%, rispetto all’anno precedente, assestandosi a 100.000 decessi in un solo anno. In termini statistici parliamo di 274 decessi a giorno, circa 11 ogni ora. Il defibrillatore semiautomatico e automatico esterno (DAE) in questi casi rappresenta un elemento salvavita in quanto, se utilizzato, può effettivamente intervenire in maniera efficace rianimando la persona. Il problema principale dell’arresto cardiaco è infatti rappresentato dalla necessità di intervenire in tempi rapidi che, purtroppo, molto spesso, sono difficili da attuare. Basti infatti pensare che la percentuale di sopravvivenza può superare il 70% se l’intervento di soccorso viene attuato entro tre minuti dall’arresto cardiaco. Immaginiamo ad esempio una località isolata, un fisiologico ritardo nell’arrivo dei soccorso, un luogo scarsamente raggiungibile oppure, banalmente, un mezzo di trasporto sopra il quale circolano migliaia di persone tutti gli anni.

Come agire in caso di arresto cardiaco? Da oggi il problema non si porrà più in quanto la presenza di questi strumenti è resa obbligatoria, grazie alla Legge 4 agosto 2021, n. 116, in molti luoghi. La nuova Legge per i defibrillatori semiautomatici e automatici esterni Dopo un iter normativo durato molti anni e che si è idealmente concluso il giorno 13 agosto 2021 con la pubblicazione, in Gazzetta Ufficiale, della Legge 4 agosto 2021, n. 116, “Disposizioni in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici”, abbiamo finalmente una legge che promuove la diffusione dei defibrillatori semiautomatici e automatici esterni (DAE), il cui utilizzo, in generale, e riservato agli operatori che hanno frequentato un idoneo corso di formazione per l’uso del defibrillatore. La legge non è volta alla regolamentazione del corso BLSD – già normato in precedenza – ma piuttosto si concentra sui luoghi nei quali la presenza del defibrillatore semiautomatico e automatico esterno (DAE) dovrà essere diffuso, ed in particolare: presso le sedi delle amministrazioni pubbliche in cui siano presenti almeno 15 dipendenti e che queste offrano servizi aperti al pubblico; negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie e nei porti, a bordo dei mezzi di trasporto aerei, ferroviari, marittimi della navigazione interna che effettuano tratte con percorrenza continuata, senza possibilità di fermate intermedie della durata di almeno due ore nonché ai servizi di trasporto urbano in concessione.

Va ricordato che per “amministrazioni pubbliche” si intendono tutte le amministrazioni dello Stato compresi gli istituti di ogni ordine e grado non che le istituzioni educative, le aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, le istituzioni universitarie, gli istituti autonomi e case popolari. Questo significa, ad esempio, che nell’ambito delle case popolari dovrà essere introdotto il defibrillatore in ogni condominio così da favorirne la diffusione. Via libera quindi al defibrillatore nelle scuole di ogni ordine e grado nonché nelle università e persino nel condominio. L’importanza di una idonea formazione Sebbene l’uso del defibrillatore rappresenti un’attività molto semplice (viene appunto definito “automatico” e “semiautomatico” in quanto la maggior parte delle operazioni vengono svolte direttamente dalla macchina), la legge 13 agosto 2021, numero 116 riconferma quanto già precedentemente indicato ovvero che l’uso del defibrillatore semiautomatico o automatico è consentito anche al personale non sanitario (laico) che abbia frequentato con successo,  in passato, un corso di primo soccorso per l’uso del defibrillatore.

Va detto tuttavia che la norma in questo senso resta comunque molto elastica nel senso che viene ricordato un concetto molto importante ovvero che in caso di eventuale assenza di personale opportunamente formato attraverso il corso BLSD, chiunque, in caso di sospetto arresto cardiaco, può utilizzare il defibrillatore semiautomatico o automatico. In questo ultimo caso si applica l’articolo 54 (“stato di necessità”) del Codice penale che stabilisce la non punibilità di colui il quale interviene in questi casi