MENO FRODI NELL’UE, MA TROPPI FONDI NON RECUPERATI

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Oggi la Commissione europea ha dato il via libera al Rapporto annuale sugli interessi finanziari dell’Unione Europea (noto come il PIF report) per il 2020.

Le irregolarità fraudolente dell’anno scorso sono state 1056, con un impatto di 371 milioni di euro. Una buona notizia generale è che si registra una decrescita del 20% di frodi contro il budget dell’Unione Europea rispetto all’anno precedente. Speriamo di mantenere questa tendenza, con l’arrivo delle diverse tranche del Recovery Fund su cui molte organizzazioni criminali hanno messo gli occhi.
Le novità – sottolinea il rapporto – sono l’avvio della Procura europea (Eppo) e la collaborazione di questo con l’Olaf (l’ufficio antifrode europeo), che avrà anche maggiori poteri investigativi.
Ci saranno regole più vincolanti per i finanziamenti europei, nei casi in cui il Paese membro violi lo stato di diritto.

Questo credo sia un caposaldo irrinunciabile, perché sarebbe assurdo dare fondi per finanziare attività che ledono i diritti più elementari dei cittadini europei.
Purtroppo troppo spesso la scoperta di frodi sui fondi europei, comunicata ai singoli Stati membri, responsabili della loro gestione, non porta a nulla, ossia i soldi non vengono recuperati. Recuperare buona parte dei fondi frodati è una delle sfide più importanti per il prossimo futuro.

Sabrina Pignedoli