Ora che il “compagno” Letta ha vinto il seggio vacante di Siena

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il Monte dei Paschi può finire dritto dritto nelle mani di Unicredit.

Nel nostro Paese si parla lungamente di stronzate ma si ignora l’essenziale. E cosa c’è di più essenziale del denaro pubblico?
Sono a scrivere in un bar. Ho preso un caffè. Dopo andrò a fare benzina (tra l’altro prezzi sempre più alti, qua si vogliono far pagare i costi della transizione ecologica ai poveri cristi e non a chi inquina davvero). Poi farò un po’ di spesa e andrò a prendere i beccucci del narhinel in farmacia. Spenderò dai 50 ai 70 euro in tutto. E una parte saranno tasse. Che con le tasse ci si paghi la sanità pubblica, la scuola pubblica, gli stipendi dei carabinieri etc. va benissimo. Ma che con le nostre tasse si paghi, di fatto, Unicredit per prendersi la parte buona di MPS, a sua volta salvata anni fa sempre con denaro pubblico beh, mi fa girare i coglioni.
E mi girano ancor di più assistendo ad un assordante silenzio di fronte a questo scempio fatto in fretta e furia (dicono che lo chiede l’Europa ma all’Europa si sarebbe potuta chiedere una proroga vista l’epoca pandemica in cui ci troviamo).
Il “compagno” Letta ha parlato chiaro: “Il PD è tornato in sintonia con il Paese”. Sarà vero? Certamente lo è sempre stato con il capitalismo finanziario.
Letta si è presentato alle elezioni suppletive a Siena (tra l’altro prendendo 33.391 voti quando 3 anni fa Padoan – che aveva anche la concorrenza del M5S che stavolta non si è presentato per fare un favore a Letta stesso – di voti ne prese 53.457) proprio perché Padoan alcuni mesi fa decise di abbandonare il Parlamento per accomodarsi sulla poltrona da Presidente di Unicredit. E oggi Padoan tratta per conto di Unicredit l’acquisto di una banca che ha salvato nel 2016 con denari nostri quando era ministro dell’economia. E tratta l’acquisto ad un prezzo competitivo per Unicredit (più una serie di tagli di costi e personale che direttamente o indirettamente ricadrà sullo Stato) con funzionari governativi a lui molto vicini. Ma non sono osceni conflitti di interessi questi?
Il “compagno” Letta è tornato in Parlamento. MPS – la banca più antica del mondo – sta per scomparire. Draghi gongola perché il suo antico progetto politico (fusioni e privatizzazioni ovvero rafforzamento dei grandi a danno dei “pluralismo finanziario”) si sta concretizzando. L’opposizione non esiste così come un dibattito pubblico su questioni così importanti. I soldi che chiede Unicredit per prendersi MPS ci sono mentre mancano per gli asili nido. La massoneria in Toscana non conta nulla e David Rossi è morto di freddo! 

Alessandro Di Battista