Papa: “La Chiesa non è né di Sinistra né di Destra, e neppure una multinazionale”

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Il Papa oggi parla di informazione e di Chiesa davanti a una rappresentanza di giornalisti accreditati in Vaticano e chiede loro di ricordare che la Chiesa non è un’organizzazione politica

Che ha al suo interno destra e sinistra come accade nei parlamenti”, “non è una grande azienda multinazionale con a capo dei manager che studiano a tavolino come vendere meglio il loro prodotto. La Chiesa non si auto-costruisce sulla base di un proprio progetto, non trae da sè stessa la forza per andare avanti e non vive di strategie di marketing.
Ogni volta che cade in questa tentazione mondana, e tante volte cade o è caduta, la Chiesa, senza rendersene conto, crede di avere una luce propria”. Parole pronunciate anche in occasione della consegna dell’onorificenza ai “decani” della stampa vaticana Valentina Alazraki e Phil Pullella. Se la Chiesa si comporta come un parlamento o una multinazionale “dimentica di essere il ‘mysterium lunae’ di cui parlavano i padri dei primi secoli, cioè la Chiesa si autentica con la luce di un altro come la luna”. Se lo dimentica “la sua azione perde vigore e non serve a nulla. La Chiesa, composta da uomini e donne peccatori come tutti, è nata ed esiste per riflettere la luce di un altro, la luce di Gesù, proprio come fa la luna con il sole. La Chiesa – sottolinea Bergoglio – esiste per portare al mondo la parola di Gesù e per rendere possibile oggi l’incontro con lui vivente, rendendosi tramite del suo abbraccio di misericordia offerto a tutti”.
Al giornalismo si arriva non tanto scegliendo un mestiere, quanto lanciandosi in una missione, un pò come il medico, che studia e lavora perchè nel mondo il male sia curato. La vostra missione – ha detto il Papa parlando ai giornalisti – è di spiegare il mondo, di renderlo meno oscuro, di far sì che chi vi abita ne abbia meno paura e guardi gli altri con maggiore consapevolezza, e anche con più fiducia. è una missione non facile”. Ci sono “tre verbi che mi pare possano caratterizzare il buon giornalismo: ascoltare, approfondire, raccontare”.
“Ascoltare è un verbo che vi riguarda come giornalisti, ma che ci riguarda tutti come Chiesa, in ogni tempo e specialmente ora che è iniziato il processo sinodale. Ascoltare, per un giornalista, significa avere la pazienza – ha sottolineato Papa Francesco – di incontrare a tu per tu le persone da intervistare, i protagonisti delle storie che si raccontano, le fonti da cui ricevere notizie. “Ascoltare va sempre di pari passo con il vedere, con l’esserci: certe sfumature, sensazioni, descrizioni a tutto tondo possono essere trasmesse ai lettori, ascoltatori e spettatori soltanto se il giornalista ha ascoltato e ha visto di persona.
Questo significa sottrarsi, e so quanto è difficile nel vostro lavoro!, sottrarsi alla tirannia dell’essere sempre online, sui social, sul web. Il buon giornalismo dell’ascoltare e del vedere ha bisogno di tempo. Non tutto può essere raccontato attraverso le email, il telefono, o uno schermo”. Bergoglio ha dunque rilanciato l’invito contenuto nel suo messaggio per la giornata delle comunicazioni: “Consumare le suole delle scarpe”, “uscire dalle redazioni”, “camminare per le città”, “incontrare le persone”, “verificare le situazioni in cui si vive nel nostro tempo”. –